BIOGRAFIA
Ignazio Fresu è nato a Cagliari nel 1957. Nel 1975
si è trasferito a Firenze per frequentare l'Accademia
di Belle Arti. E' in questa città che ha avuto
inizio la sua carriera artistica. Da anni vive e lavora
a Prato. La sua attività espositiva è molto
intensa e si svolge in Italia e in varie nazioni estere.
Per realizzare le sue opere Fresu prevalentemente si serve
di scarti delle lavorazioni industriali e di residui delle
attività di consumo; ciò al fine di testimoniare
sia lo spreco che la civiltà moderna, guidata soltanto
dalla logica del profitto, produce inutilmente; sia la
possibilità di creare da quelle montagne di rifiuti
un mondo nuovo.
Le sue creazioni nascono da lamiere di metallo, da tubi,
da residui industriali che vengono trattati con tecniche
particolari e sottoposti a processi di ossidazione. Tra
le molte esposizioni a cui Ignazio Fresu ha partecipato
in Italia e all'estero è degna di particolare menziore
RE-ART One, mostra itinerante dedicata all'ambiente. Il
pensiero dei primi filosofi greci (in particolare quello
di Eraclito), e il Pensiero Debole di Gianni Vattimo costituiscono
il "tappeto" filosofico su cui si sviluppa l'umanesimo
di Ignazio Fresu.
Rappresentazione dell’acqua nell’installazione
di Ignazio Fresu
WHO.WHAT.WHERE WHO.WHAT.WHERE
L’acqua, nelle installazioni di Ignazio
Fresu, è l’elemento entro cui l’artista
stempera ogni riducibilità della materia entro
una forma stabile, reinterpretando la materia secondo
suoi dinamismi de-compositivi. Un’operazione fine,
attraverso cui l’artista vuole farci intravedere
le sequenze infinitesimali dei passaggi con cui la materia
disgrega la sua forma, per trascinarci oltre questo orizzonte
e porre la nostra attenzione anche verso ciò che
segue la scomposizione di essa. L’acqua è
l’origine e il ritorno di un processo che possiamo
solo intuire nella sua circolarità, esattamente
come suggerisce l’acqua nelle installazioni dell’artista.
FALSE
PORTE
Nell’antichità la falsa porta era simbolo dell’impenetrabilità
del mondo dei morti ed al contempo, legame tra mondo terreno
e ultraterreno. Si riteneva che attraverso di essa la forza
vitale dell'uomo, lasciato il corpo fisico, avesse la capacità
di entrare ed uscire per quella sottile linea che divide
il concetto di vivente e non vivente. La falsa porta era
una sorta di passaggio tra l’energia vitale e la pulsione
ritmica che scandisce il tempo dell’uomo incapace
di controllare il suo divenire.
Oggi il nostro mondo ha realizzato una incredibile quantità
e tipologie di vere false porte che condizionano la nostra
esistenza. Una di queste è il consumismo che dissipa
tutte le risorse, in cui la nostra epoca cerca l’appagamento
a tutti i suoi bisogni asservendo ad esso l’energia
vitale. Consumismo, di cui le False Porte che presento sono
residui simbolici: “porte” che vogliono essere
un invito a guardare oltre.
Attraverso
la fragilità, la precarietà e la deperibilità,
nei miei lavori ricerco l'intrinseca bellezza di cui è
permeata la transitorietà, riconoscendole valore
estetico.
Con l'uso di materiali palesemente vulnerabili, attraverso
un linguaggio d'ossidazioni, opacizzazioni, scolorimenti,
screpolature, macchie, incurvature, restringimenti, avvizzimenti,
scollamenti, muffe, graffi, scheggiature, ammaccature, sfregi,
tacche, sbucciature e altre forme di deterioramento, nel
realizzare oggetti stremati, disidratati, sul punto di smaterializzarsi,
rimando ai meccanismi e alle dinamiche più delicate
dell'esistenza in aperto contrasto col mondo circostante,
patinato, plastificato, che ha assunto a modello l'apparenza
ostentatamente esteticizzante, incapace, anche solo di ipotizzare,
che tutte le cose sono temporanee e la tendenza verso il
nulla è inesorabile e universale. Noi non sappiamo
se ciò sia un atto d'evoluzione o di regressione
dal nulla o verso il nulla, e se il nulla sia uno spazio
vuoto o d'infinite possibilità. Ciò probabilmente
non ha alcuna importanza, conta l'esserci per cogliere la
bellezza dell'evento dinamico capace di modificare lo stato
di consapevolezza in un momento di poesia.
Ignazio Fresu
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