Fino
il 10 febbraio 2013, il
museo MACA Arte Contemporanea
di Acri ospita 5 artisti che
hanno contribuito all'evoluzione
artistica di Torino e dell’intero
panorama italiano della seconda
metà del secolo scorso.
Negli anni Sessanta, il periodo
dei grandi cambiamenti nel
costume e nella società,
e da coraggiose sperimentazioni
nell' ambito artistico, Torino
diventò una città
dell'avanguardia,
Alighiero Boetti, Piero
Gilardi, Aldo Mondino, Ugo
Nespolo e Michelangelo Pistoletto
segnarono una nuova linea
linguistica e formale nell'arte.
Inseriti nell'involucro dell'arte
povera in realtà questi
artisti avevano poco a che
fare con il movimento nato
alla fine degli anni Sessanta.
Questa mostra
nata in collaborazione con
De Arte e Oesum Led Icima
vuole accendere una riflessione
su questi artisti evidenziando
dal curatore della mostra
Francesco
Poli,
quanto fossero vicini alla
Pop Art e
non all'arte povera.
dice il curatore:
«Le immagini variopinte
delle varie lettere incasellate
degli Arazzi di Boetti –
scrive Poli – riconducono
all’artista anche persone
che ignorano qualsiasi altra
opera della sua vastissima
ed eclettica produzione.?Il
Gilardi dei Tappeti natura
è certamente un artista
Pop. Egli è fedelissimo
all’aura e canonico
precetto del Pop italiano
consistente nel riportare
le cose tali e quali, con
puntuale ricalco, contando
sull’inevitabile effetto
di estraniamento consistente
nel ricostruirle con materiali
artificiali e con colori violenti.
Mondino è uno degli
artisti italiani più
eclettici, il cui percorso
artistico si muove dalla Pop
Art al linguaggio poverista
degli esordi, alle molteplici
sperimentazioni di tecniche
e materiali. Nespolo –
prosegue il curatore –
ha una radice Pop che ha mantenuto
immune da aridità concettuali.
Per Pistoletto, infine, l’arte
crea immagine, anche se non
vuole essere rappresentativa.
I mezzi d’informazione
e di diffusione producono
inesorabilmente la trasformazione
dell’opera in immagine,
qualsiasi essa sia».