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VIAGGIO E CULTURA
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a cura di Valentina Mariani

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PARIGI. Il settimo arrondissement e la butte Montmarte

 

 

   
 
 
La Tour Eiffel, sullo sfondo il Trocadéro - Foto V. Mariani
 
 
PARIGI.
Il settimo arrondissement
e la butte Montmarte

 
Tutti sanno bene che, quando fu costruita, tra il 1887 e il 1889, come ingresso dell’Esposizione universale, la torre in ferro di Gustave Eiffel non piacque affatto ai parigini. Si diceva che rovinasse l’estetica della città; addirittura le guide riportano l’abitudine di Guy de Maupassant di pranzare al ristorante Le Jules Verne, (che ancora oggi si trova al secondo livello della torre), pur di non averla davanti agli occhi. Originariamente destinata ad essere smantellata vent’anni dopo la sua edificazione, la Tour Eiffel si rivelò un’ottima piattaforma per le trasmissioni via onde radio, grazie alla sua altezza: ed è questo il motivo per cui i parigini si sono dovuti rassegnare alla sua presenza… Di fatto è proprio questo il simbolo della capitale francese nell’immaginario comune ed è di conseguenza il sito più visitato dai turisti. Molti temono di rimanere delusi, ma il fascino di questa torre di ferro, l’effetto del sole che la fa luccicare e la sua insospettabile eleganza la rendono davvero unica. Chi ha pazienza di stare in coda per un po’ per prendere gli ascensori o chi ha voglia di affrontare i suoi 1665 scalini (che conducono fino al secondo livello), nelle giornate più limpide può godersi uno stupendo panorama dall’alto. Sulla sponda opposta della Senna, si erge il Palais de Chaillot, che nel 1937 sostituì il Palais du Trocadéro; il nome del vecchio edificio è mantenuto per il vasto piazzale che si estende tra le due ali di quello attuale, l’esplanade de Trocadéro, da cui si gode della migliore vista della Tour Eiffel. Il Palazzo ospita diversi musei e non molto lontano da qui si trova anche il Palais de Tokyo.
 

La Tour Eiffel vista dal Trocadéro - Foto V. Mariani
Ai piedi della Tour Eiffel si estende Champ de Mars: nato come campo da parata dell’École Militaire (e per questo dedicato al dio greco della guerra), trasformato nel ’700 in un ippodromo, oggi è un tranquillo parco pubblico, in una delle zone residenziali più signorili della città.
Non lontano dall’École Militaire sorge uno dei complessi monumentali più imponenti di Parigi: Les Invalides. Nacque come ospedale militare sotto Luigi XIV e fu progettato da Libéral Bruant.
 

Il Musée d'Orsay - Foto V. Mariani
Se qualcuno volesse farsi un’idea concreta della megalomania di Napoleone, può essere interessante fare un giro da queste parti, perché sotto la cupola dorata della chiesa di Les Invalides si trova la sua “modesta” sepoltura… Per gli amanti del genere, qui si trovano anche tre musei militari: il Musée de l’Armée, il Musée des Plans – Reliefs e il Musée de l’Ordre de la Libération.
Sempre nel settimo arrondissement si trovano anche due importantissimi musei d’arte.
 
Il primo è il Musée Rodin, ospitato nell’Hôtel Biron, un edificio rococò del XVIII secolo e completato dai magnifici giardini, dove si possono ammirare le opere dello scultore. Fu proprio lui, che installò qui il suo studio nel 1908, a volere che la villa divenisse una sede espositiva per le sue sculture e per quelle della sua amante Camille Claudel.
Altra meta amata dai turisti, perché ospita soprattutto pittori impressionisti (ma non solo!) è il Musée d’Orsay. L’interno, grazie all’intuizione di Gae Aulenti, che guidava i lavori di costruzione del museo negli anni’70, ha mantenuto le forme della stazione ferroviaria di inizio ‘900. L’idea di fondarlo fu del presidente Valéry Giscard d’Estaing; fu inaugurato nel 1986 da Mitterand, come centro d’esposizione dell’arte prodotta tra il 1848 e il 1915.
 
Come si accennava, pur essendo celebre come il “museo degli impressionisti”, l’Orsay offre in realtà molto di più ed è solo apparentemente più piccolo degli altri musei parigini…anche qui bisogna mettere in conto almeno una mattinata di visita! Si passa dagli affascinanti simbolisti Moreau e Redon, al poetico Millet; dai folli Nabis ai fastosi pompier Couture e Cabanel. Solo in un secondo momento si approda alle ballerine di Degas, alle donne di Renoir e ai papaveri di Monet. Bellissima anche la collezione di opere di Van Gogh e di Gaugin. Il museo ospita inoltre delle sezioni dedicate alle arti decorative, alla fotografia e alle arti dello spettacolo.
 
La Chiesa del Sacro Cuore - Foto V. Mariani
L'ingresso del Musée d'Orsay - Foto V. Mariani
 
Per completare questa visita di Parigi manca solo Montmarte. Arroccato sulla Butte, cioè su una collina, è uno dei quartieri più famosi. Per raggiungere la zona si deve per forza camminare un po’. Bisogna scendere alla fermata del metrò resa celebre da Amelie, Abbesses, la stazione più profonda della città, e salire un’interminabile scala a chiocciola prima di sbucare all’esterno. Montmarte riesce a mantenere una certa poesia soprattutto se ci si avventura tra i vicoli, perché la Place du Tertre e le strade circostanti sono purtroppo invase da negozi e locali per turisti.
Imponente e splendida per il suo candore è la chiesa del Sacre Coeur, che si erge sul punto più alto di tutta Parigi. I lavori della sua costruzione iniziarono nel 1876. La popolazione del quartiere, comunque, rimase affezionata alla vicinissima chiesa medievale di St. – Pierre, una delle più antiche della città.
Ai piedi della Butte si trova il quartiere a luci rosse di Pigalle, un tempo colorato non tanto dai sexy shop, quanto dalle balere e dai cabaret. Famosissimo il Moulin Rouge, dove ballava il cancan Jane Avril e uno dei soggetti preferiti di Toulouse Lautrec. Se si vuole vedere un mulino originale, però, bisogna salire un po’ e raggiungere il Moulin de la Galette, immortalato nei quadri di Renoir.
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Valentina Mariani
Viaggio Parigi novembre - pubblicazione gennaio 2012
 



Valentina Mariani
Valentina Mariani (Varese, 1988) dopo il diploma al liceo classico, ha conseguito una laurea triennale in Lettere Moderne con curriculum storico – artistico presso l’Università degli Studi di Pavia. Attualmente è iscritta alla laurea magistrale in Storia delle Arti dall’Antichità al Contemporaneo nello stesso ateneo. Da sempre appassionata di scrittura, negli anni passati ha partecipato con buoni risultati a diversi concorsi letterari. Collabora con alcune testate web che si occupano di storia dell’arte ed esposizioni temporanee.
 
 
Le Moulin de la Galette
 
La Butte Montmartre
 
Foto V. Mariani
 
 
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