La
Casa del Mago, un viaggio nella
mondo futurista
Incastonata in una piccola via
di Rovereto, la casa
d'arte futurista Depero,
o “casa del
mago”, come
viene chiamata dai cittadini
dalla sua apertura, è
una delle rarissime testimonianze
del movimento futurista,
nelle sue diramazioni post-boccioniane.
Entrando in un cortile uguali
ai molti che occupano le vie
delle cittadine montane, si
viene proiettati in un universo
parallelo; ogni mattone, ogni
sedia, ogni libro presenti nell'edificio
irradiano l'energia del loro
creatore, Fortunato Depero,
che lottò per decenni
affinchè questo magico
luogo venisse aperto. Entrato
nella storia per i suoi splendidi
arazzi, Depero
aveva progettato la sua casa
d'arte sia per lanciare l'avanguardia
futurista in una zona di confine,
sia per stimolare l'artigianato
artistico locale duramente provato
dalla guerra; inizialmente infatti
era costituita da una galleria
personale stabile, da una galleria
dalla quale i musei internazionali
potessero attingere materiale
per le loro esposizioni, e da
un laboratorio stabile. |
La
struttura a tre piani che costituisce
il cuore del museo è
racchiusa da un involucro, come
fosse una scatola, con scale
percorribili. Le pareti esterne
hanno piccolissime finestre
che si affacciano sulla città,
le cui qualità si scoprono
salendo, proprio come se si
scartasse un regalo: prima le
casette tipiche, con i davanzali
pieni di fiori, poi il cielo,
le montagne e infine, dall'alto
si aggiunge anche l'Adige. Queste
scale con le loro pareti bianche
e il corrimano scavato nella
muratura, apparentemente spoglie,
parlano, e ci raccontano la
vita di Depero, il suo legame
con la città natia, con
le sue montagne e le tradizioni
locali, che furono sempre la
sua fonte di ispirazione.
La salita è interrotta
dai corridoi che immettono sulle
sale espositive, ognuna delle
quali rappresenta un momento
della vita dell'artista. L'immediatezza
e la semplicità di questo
luogo fanno sì che ogni
spiegazione sia superflua, perchè
è tutto già scritto
negli oggetti: i libri, i mobili
di legno, scolpiti ad arte,
che riportano anche in un luogo
chiuso l'odore dei pini della
Vallagarina, gli affreschi e
le pubblicità. Per ultima
la sala che conserva
i cinque enormi arazzi, frutto
del genio di Depero e della
pazienza della moglie che cucì
tutti i tasselli a mano, e,
appesi al soffitto, le ricostruzione
delle marionette dei
Balli Plastici, che
sembrano continuare il loro
spettacolo anche adesso.
Dopo
la chiusura per restauri, la
Casa-Museo Depero ha
riaperto il 17 gennaio 2009,
allo scoccare del centenario
del movimento, ma percorrendo
i suoi corridoi sembra che non
sia mai stata chiusa. Si percepisce
la passione dell'uomo che l'ha
ideata e la sua dedizione nel
lavoro, si entra nell'ottica
futurista senza una lezione
teorica, con naturalezza, come
se fosse una parte addormentata
della nostra coscienza. È
un luogo vivo, come non potrà
mai esserlo un museo o una mostra,
per quanto grandioso sia il
suo contenuto; è vivo
perchè non ha importanza
solo l'opera d'arte in sé,
ma anche l'architettura, la
struttura delle sale, finanche
le montagne e il fiume che entrano
dalle finestrelle.
Rebecca
Mombelli
visita a gennaio -
pubblicazione 5
gennaio 2010
info:
MART: Corso
Bettini 43, Rovereto
Casa d'arte futurista
Depero: via Portici
38, Rovereto
orari: martedì-domenica
10-18, chiuso lunedì
www.mart.trento.it
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