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La Redazione
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MAR MUSEO RAVENNA

BORDERLINE
Artisti tra novità e follia
da Bosch a Dalì all'Art Brut a Basquiat


fino al 16 giugno 2013

Il Manifesto della mostra

 

 
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AL MAR (museo della città) di Ravenna è in corso la mostra BORDERLINE fino al 16 giugno 2013.
Borderline come ARTE, GENIO E FOLLIA di Vittorio Sgarbi del 2009, presentata nel Complesso Museale di Santa Maria della Scala a Siena.
 
Sgarbi, illustrava nella mostra "Il giorno e la notte dell'artista", Il Mar, diretto da Claudio Spadoni racconta l'artista tra normalità e follia, ma proseguiamo nel racconto cercando di fare dei collegamenti tra le due mostre perchè ci sembra importante.
BORDERLINE. Siamo nel periodo del del XX secolo in Europa, alcuni protagonisti dell'avanguardia e diversi psichiatri si interessano alle forme d'arte che esplodono dentro i luoghi chiusi e luoghi isolati quali le case di cura per i malati mentali. Questà introduzione ci spinge a saperne di più e si capisce subito che non sarà facile.
 
Salvador Dalì, Mostro molle in un paesaggio angelico, 1977, olio su tela, cm 76x101, Musei Vaticani, Città del Vaticano
Mattia Moreni, Autoritratto n.2, 1986, olio su tela, Galleria d'Arte Contemporanea Vero Stoppioni,
Santa Sofia (FC).
 
 

PAUL KLEE nel 1972, quando vide la prima mostra del movimento artistico del BlaueReiter si soffermò nelle culture primitive dei disegni infantili e in quelli dei malati mentali dove si manifestava la creatività. Nel 1945 anche JEAN DUBUFFET conia la parola ART BRUT, avviando un nuovo periodo di ricerche in questo campo. Nel nostro secolo la parola BORDERLINE, indica una condizione critica della modernità antropologica e non clinica e culturale. La mostra esplora i confini dell'esperienza artistica oltre categorie stabilite nel XX secolo individuando un'area creativa dove si trovano vicini artisti accreditati insieme ad autori o attori ritenuti folli (folle, follia o come si dice fuori da ogni codice sociale).
Questa mostra curata da Claudio Spadoni, insieme allo psichiatra e docente di Brera Giorgio Bedoni, è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna che partecipa attualmente ma, anche in passato alla promozione di eventi, restauri, anche di Palazzi storici - è infatti in fase di ristrutturazione in via Cavour nel centro storico di Ravenna un altro Palazzo per la realizzazione del Museo del Risorgimento in occasione di Ravenna Capitale Europea, 2019. Partecipa a Borderline come supporto anche la Fondazione Mazzotta di Milano.
La mostra inizia con una introduzione introspettiva, in primo piano visitiamo le opere di BOSH, BRUEGEL, GE'RICAULT e quella di GOIA. Come quella di Sgarbi, la mostra si divide in sezioni tematiche.


In ARTE GENIO e FOLLIA dl 2009 la mostra viene aperta con “La scena della follia” curata di Giulio Macchi, che documenta l'emarginazione e il riscatto dei "folli". Il periodo storico parte dal medioevo dove le persone non sane erano trasportate in grandi navi alla deriva di Mattagonia, un'isola lontana e irraggiungibile, il racconto della vita manicomiale del XVII secolo rappresentato da incisioni, strumenti medici utilizzati nella cura dei pazienti. Esposte due opere fiamminghe, Le concert dans l’oeuf attribuito a Hieronymus Bosch del Musée de Beaux-Arts di Lille e le Tentazioni di Sant’Antonio Abate di un Anonimo fiammingo di collezione privata. Con la cultura in positivo si dà più attenzione alla natura biologica della malattia mentale, la sezione presenta manufatti di pazienti ricoverati in ospedali psichiatrici dove la creatività è pura ed essenziale.

Le due mostre hanno la stessa inclinazione critica nel proporre ed esporre questo tema tanto delicato, ma affascinante nel suo genere.
Con BORDERLINE l'Art Brut viene rappresentata con le opere di Wolfli, Aloise, Walla e Wilson.
Dopo l'introduzione della mostra si entra nella sezione "IL DISAGIO DELLA REALTA' con opere di Dubuffet, Tancredi, Wols; Appel, Jorn, opere vicino a quelle dell'Art Brut che abbiamo indicato sopra. Questa lettura critica serve per ricreare il confine tra insider-outsider.
In "DISAGIO DEL CORPO" il corpo diventa protagonista, il corpo diviene "opera" come le opere di Zinelli, Rainer, Brus, Nitsch.

Ritornando alla mostra di Vittorio Sgarbi per notare delle differenze o delle analogie il critico espone nella galleria nove busti di grandezza naturale, con strane ed esasperate mimiche facciali, i volti sono di Messerschmidt, - “nato sotto Saturno” - secondo Wittkower, dalla metà del '700 ha rappresentato nelle smorfie la propria follia ma anche quella universale. Nel percorso della mostra sono rappresentati, Van Gogh, Munch, Strindberg e Kirchner, artisti studiati nel tempo tra rapporto genio e follia. All'Hôpital Saint-Paul à Saint-Rémy de Provence del Musée D’Orsay di Parigi è esposto il dipinto nel 1889 da Vincent Van Gogh quando il pittore si ricoverò volontariamente nella casa di cura.

Al MAR di Ravenna BORDERLINE continua con I RITRATTI DELL'ANIMA, spazio dedicato ai ritratto e all'autoritratto, un'autoanalisi dell'autore inconsapevole più frequente nelle case di cura. Viene rappresentato questo tema con le opere di Basquiat, ligabue, Bacon, Moreni, Sandri e Viani. Anche in questa mostra troviamo la scultura, LA TERZA DIMENSIONE DEL MONDO con le opere di Gervasi e lavori di arte primitiva considerati dei capolavori.

IN ARTE GENIO e FOLLIA artisti come Renato Guttuso, Mario Mafai, Otto Dix hanno affrontato questo drammatico tema, la follia collettiva, e la guerra.
'Art Brut, a cura di Lucien Peiry, proveniente da “Collection de l’ArtBrut” voluta da Jean Dubuffet, che definisce la follia come un inizio della creazione. l'omaggio a Carlo Zinelli con dipinti di stile primitivo e ludico e composizione, non mancano 13 dipinti di Antonio Ligabue genio rustico ma definito artista naif.
La follia nell’arte del XX secolo, alla fine del percorso della mostra, il disegno come forma primaria che diventa l'espressione dell’inconscio ed ecco le opere di Henri Michaux, nella sperimentazione surrealista con Max Ernst, André Masson e Victor Brauner. Il rapporto tra arte e automatismo psichico, la produzione artistica è quella che più si avvicina al sogno, Max Ernst, André Masson e Victor Brauner, coinvolti nella sperimentazione surrealista.

IL SOGNO RIVELA LA NATURA DELLE COSE NELLA MOSTRA DI BODERLINE ci si sofferma alla dimensione onirica (il sogno) come fantasma del Borderline, con dipinti di surrealisti: Dalì, Ernest, Masson, Brauner, Matta e Klee.

Chi ha visitato le due mostre ha anche avuto modo di vedere due rappresentazioni dello stesso tema, chi non ha poturo vedere quella di Sgarbi ha ancora l'occasione di visitare la mostra intitolata BORDERLINE, oltre al tema affrontato, il titolo è bene azzeccato.

 
Jean Dubuffet, Arabe au palmier, 1948, pittura alla colla su carta, Collezione privata, courtesy Galleria Tega.
Salvador Dalì, Mostro molle in un paesaggio angelico, 1977, olio su tela, cm 76x101, Musei Vaticani, Città del Vaticano
 
 

INFO: Mar
via di Roma, 13 Ravenna - tel. 39 0544 482477/482356
web site: museocitta.ra.it

 
 
sognoelektra.redazione
Pubblicazione 26 Marzoo 2013




Il Manifesto di Arte Genio Follia
Della mostra di Vittorio Sgarbi
del 2009.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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