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La Redazione
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STORIA
DELL’ARTE.
UNA MOSTRA SU
PONTORMO E ROSSO
a
cura di Carlo Falciani
e Antonio Natali
Palazzo Strozzi,
Firenze
dal 8 marzo
al 20 luglio 2014
Foto Courtesy Palazzo Strozzi Firenze
Visitazione del Pontormo Restauro
di Daniele Rossi
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Foto
Guido Mannucci |
PONTORMO
E ROSSO A PALAZZO
STROZZI DI FIRENZE
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La prima mostra del Pontormo
e del primo manierismo fiorentino
venne esposta a
Palazzo Stozzi nel 1956, allora
era la prima grande rassegna
dedicata all’artista protagonista
di un movimento che aveva
avuto una rivalutazione critica,
nella mostra vennero esposte
anche le opere del Rosso Fiorentino,
quelle di Beccafumi ed altri
artisti di quell’epoca, questi,
facevano parte della nuova
pittura anticonformista, così
venne riunita una generazione
di artisti giovani che scelsero
la sperimentazione e
un’eccentrica modellazione
delle forme.
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Dopo
circa
sessant'anni,
le definizioni critiche di quella
mostra sono cambiate, si viene
a conoscenza che gli artisti
avevano scelte individuali e
non di un movimento, il Palazzo
Strozzi di Firenze, ripropone
la mostra su il Pontormo e Rosso
Fiorentino, i due allora erano
i protagonisti di quello che
allora si credeva un movimento.
Pontormo
e Rosso Fiorentino nati entrambi
nel 1494 sono messi in evidenza
per richiamare il contesto politico,
religioso e artistico di quel
tempo, dove gli equilibri
tra questi si rompono e cambiano
completamente. Il passaggio
tra il '400 e '500 fu influenzato
nelle
arti da
quel cambiamento attraverso
i due artisti fiorentini di
spicco, la critica del '900
definì la pittura dei protagonisti
“manierista”, la mostra
riparte da qui, per percorrere
il periodo nel
quale “Giorgio Vasari”
li inserisce all’inizio della
“maniera moderna” e
in rapporto con
Andrea del Sarto.
La
mostra
descrive nel modo corretto il
“Manierismo”, senza
sostituirla alla definizione
del Vasari di “maniera moderna”,
per questo l’esposizione propone
le nuove ricerche storiche e
in linea con l’iconografia condotta
sulle opere dei
due artisti dal 1956
ad oggi, rilanciando le espressioni
che guidarono i due artisti
del ‘500 e della pittura italiana
di questo periodo.
Il percorso è ampio e articolato,
le opere sono considerate dei
capolavori, la forma e la poesia
del Pontormo e del Rosso, diventa
ancora più leggibile e corretta
ai visitatori e agli specialisti
del settore, le sezioni sono
divise in aree tematiche e ordinate
cronologicamente.
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Foto
Courtesy Palazzo Strozzi Firenze
Visitazione del Pontormo - il
Restauro di Daniele Rossi -
Foto Guido Mannucci |
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Foto
Courtesy Palazzo Strozzi Firenze
Visitazione del Pontormo - il
Restauro di Daniele Rossi.
Carlo Falciani; Antonio Natali.
- Foto Guido Mannucci |
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Foto
Courtesy Palazzo Strozzi Firenze
Visitazione del Pontormo -
il Restauro di Daniele Rossi
Cristina Gnoni; Carlo Falciani;
James Bradburne; Antonio Natali.
Foto Guido Mannucci
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INFO:
Mostra promossa e
organizzata dalla Fondazione
Palazzo Strozzi, dal Ministero
per i Beni e le Attività Culturali,
dalla Soprintendenza PSAE
e per il Polo Museale della
città di Firenze, con la partecipazione
del Comune di Firenze, la
Provincia di Firenze, la Camera
di Commercio di Firenze, l’Associazione
Partners Palazzo Strozzi e
Regione Toscana. Con il contributo
dell’Ente Cassa di Risparmio
di Firenze.
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sognoelektra.redazione
Pubblicazione 24 Febbraio 2014 |
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Breve
descrizione
del Restauro
condotto da Palazzo Strozzi.
IL RESTAURO DEL PONTORMO,
VISITAZIONE DI CARMIGNANO PRIME
NOTIZIE
La tavola della Visitazione è composta
da cinque assi in legno di pioppo
incollate a colla di probabile caseina
(da accertare con analisi chimica)
e due traverse in legno di abete
rastremate.
L’inserimento di 53 inserti
“a farfalla” sul retro, in corrispondenza
delle commettiture, risale ad un
intervento precedente di restauro,
ma in origine non erano previste.
La preparazione a gesso e colla
presenta evidenti colature sui bordi
esterni dell’intero tavolato e ne
testimonia le dimensioni
originali. L’opera ha subito diversi
restauri, ma solo di alcuni abbiamo
conoscenza anche se raramente vengono
descritte le operazioni. Sappiamo
che il restauratore Masini la prese
in cura nel
1948, poi nel 1954 si fece un altro
restauro prima di esssere esposta
a Palazzo Strozzi nel 1956 per la
mostra su Pontormo e il primo Manierismo.
Nel 1970 fu restaurata dall’Opificio
delle Pietre dure
ed esposta alla mostra Firenze Restaura
nel 1972, mentre nel 1983 fu trasportata
al Gabinetto
Restauri e sottoposta a gassazione
per i tarli.
Dai primi saggi di pulitura effettuati
nel recente
restauro, sono emerse numerose microlacune
stuccate e ritoccate.
Si riscontrano probabili
ridipinture sul cielo e sulle architetture.
La pulitura viene eseguita tramite
emulsione di cera sbiancata addizionata
con solventi volatili per calibrare
l’assottigliamento e non la totale
rimozione delle suddette vernici.
Le cromie originali stese per campiture
corpose con probabile olio, rispecchiano
la tavolozza del Pontormo al tempo
della cappella Capponi in Santa
Felicita.
Il rosa ciclamino del velo della
Madonna è ottenuto mescolando la
biacca con una probabile lacca di
robbia si sovrappone all’azzurrite
del manto della Madonna, attualmente
di tono verdastro a causa delle
vernici incorporate.
Il verde acido di probabile malachite
insieme al giallo di stagno e alla
biacca campisce la veste gonfia
di Santa Elisabetta. L’effetto nuvolato
del manto giallo-arancio è
ottenuto con una mescolanza di giallo
di stagno, biacca e ocra rossa.
I tocchi finali di rosso cinabro
ne esaltano le pieghe più scure.
Gli incarnati sono realizzati con
probabile biacca, ocra rossa e cinabro
e rifiniti con terre e ocre sui
capelli dopo la stesura del celeste
del cielo che scontorna i visi.
Gli occhi cerchiati hanno velature
delicatissime sulle pupille. Uno
studio analitico sulla tecnica di
esecuzione verrà eseguito al termine
del restauro.
Testo di
Palazzo Strozzi Firenze
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