BIOGRAFIA
Alessandro Grassi nasce a Ferrara nel 1963 dopo gli studi
tecnici si dedica da subito ai murales e ai disegni a
matita realizzando allestimenti e locandine per eventi
musicali della provincia. In seguito si dedica all'allestimento
di scenografie teatrali e alla fine degli anni '90 iniziano
le prime esposizioni di pittura. Le numerose infuenze
a cui l'artista è soggetto,per formazione e vissuto
lo portano a modificare nel corso del tempo la produzione
artistica.
Fondamentale l'incontro con l'arte contemporanea sudamericana
in particolar modo quella proveniente dalla zona messicana
di Oaxaca.Hernandez, Morales Leyva, Tamayo, Toledo; questi
sono i nomi dei maestri a cui Grassi fa costantemente
riferimento comunque mantenendo sempre una propria identità
legata alla cultura itlico-europea, in effetti i segni
che si ritrovano nelle sue tele sono riconducibili al
periodo che va dall'etruria passando per il medioevo e
andando oltre.
Guidato essenzialmente dal sogno e dalla realtà,
dall'immaginario e dal quotidiano dal sacro e dal popolare.
ESTRATTO CRITICO
Stanze chiuse colme di fosfeni pagliacci o finestre aperte
su notturni, densi di perturbanti fiamme medioevali, sono
i quadri di Alessandro Grassi.
Assolutamente indifferente alla fascinazione delle forme
fine a se stessa, egli segue una propria intelligenza
ordinatrice in una scala di valori che prediligono il
colore,le luci,gli avvenimenti.
Ogni suo singolo quadro è una piccola esplosione
di bagliori,un'eccitazione cromatica, un giocoso quasi
maniacale,esercizio mentale. [...
...] La pittura di Alessandro si pone al crocevia, al
punto di snodo, del problema insolubile della pittura
infantile che, da Klee a Dubuffet, ha fatto irruzione
nelle avanguardie e in quasi tutta l'arte contemporanea
e non certo come semplice vezzo o artificio fittizio.
Ora scontata l'ovvia genericità che la pittura
infantile, manipolando forme geometriche semplici, quasi
modelli innati platonici,come la retta, il circolo, l'ovale,
il rettangolo, rifugge la realtà per porsi come
simbolo, l'ipotesi più calibrata, da prendere in
considerazione, è quella che i bambini disegnano
non quello che vedono quello che conoscono. Esattamente
come nelle culture, così definite impropriamente
primitive. [...
...]
Lo snodo, allora, in Grassi, avviene assimilando
i grafismi di Klee alle masse accese del muralismo latino-americano,
che, a sua volta, fissava l'arte preispanica fondendola
fondendola con l'espressionismo tedesco. Il risultato
di questa fusione è eccellente e folgorante, tanto
nella sua stesura cromatico luminosa quanto nell'assorbimento
di una narrazione fiabesca, intrigante e nostalgica. C'è
un lato treatrale in queste superfici continuamente mutevoli,
la cui corposità può snobbare ogni impalcatura
ermeneutica per lasciarsi andare,piuttosto,a orizzonti
di pura visibilità. ...]
...] V'è, ne sono certo, una profonda e curiosa
parentela tra la pittura di Alessandro Grassi e quella
di Emanuele Luzzati, o, almeno, una comune aspirazione,
propria a tutte le persone veramente intelligenti: ritornare
bambini per afferrare fuori dal tempo un mondo che non
ci appartiene più, per raccontarsi storie sotto
le coperte, restando ad occhi chiusi. E così, per
la pittura di Grassi potremmo usare le parole che Giorgio
Strehler pronunciò per Luzzati. La sua arte, infatti,"è
costituita dal vento, dai colori frantumati e da buffe
illusioni". Essa è il risultato di un alchimia,
le cui componenti
sono la casualità, il gioco serio, la magia. Stefano
Santuari
PRINCIPALI
MOSTRE
Galleria ex Teatro Concordia, Portomaggiore Fe
- Galleria il Rivellino Ferrara
Galleria dell'Uva Ferrara - Galleria S.Isaia Bologna
Zuni arte contemporanea Ferrara - Jazz Club il Torrione
Ferrara
2008 Biennale d'Arte Contemporanea Ferrara - Contemporanea
Fiera Arte Forlì