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MUSEI
a cura di Valentina
Mariani
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La Triennale di Milano
da esposizione biennale a museo
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Foto
di Alice Pedroletti - Giardino
della Triennale di Milano
Courtesy: La Triennale di Milano |
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La
Triennale di Milano:
da esposizione biennale a museo |
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A
chiusura del quadrilatero di
Parco Sempione, delimitato dal
Castello Sforzesco, dall’Arena
e dall’Arco della Pace,
sorge il Palazzo dell’Arte,
opera dell’architetto
Giovanni Muzio.
L’edificio fu costruito
nel giro di un anno e mezzo,
tra il 1931 e il 1933, e dal
1933 è sede della Triennale
di Milano. La Triennale
affonda le sue radici a Monza,
in rapporto alla I Biennale
delle arti decorative dell’ISIA
(Istituto Superiore di Industrie
Artistiche), che si teneva presso
la Villa Reale. Dopo tre edizioni
biennali, nel 1930
ebbe luogo la IV Triennale,
che dopo tre anni trovò
nuova sede a Milano, nel Palazzo
progettato da Muzio.
In origine, la Biennale
avrebbe dovuto esporre le opere
degli allievi dell’ISIA,
con l’intento di favore
il rapporto tra arti applicate
e industria, ma ben presto vennero
coinvolti artisti di fama internazionale
e con la V Triennale, nel 1933,
si affermò il ruolo primario
delle arti figurative nella
comunicazione con la società.
In quell’occasione furono
esposte le pitture murali di
alcuni grandi artisti, come
De Chirico, Sironi e Carrà.
Da quel momento si lavorò
sulla crescita e il rafforzamento
di questo rapporto privilegiato
con alcuni tra gli artisti più
importanti dell’epoca,
come Fontana, Pomodoro o Burri.
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La
particolare attenzione
rivolta al contesto
contemporaneo
emerse in modo
decisivo con il
contributo che
la Triennale apportò
alla ricostruzione
postbellica milanese:
il quartiere
QT8 fu
infatti concepito
nell’ambito
della VIII Triennale
di Milano, nel
1947. Si trattava
di un quartiere
sperimentale (al
cui interno sorge
anche il Monte
Stella, un’altura
artificiale costruita
con i detriti
degli edifici
distrutti durante
i bombardamenti)
nato dai progetti
di diversi architetti,
scelti attraverso
un concorso nazionale.
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Con
il passare del
tempo, la Triennale
di Milano divenne
anche un fondamentale
punto di riferimento
per il Disegno
Industriale. La
Mostra
internazionale
della produzione
in serie
risale al 1940
e rappresentò
il primo passo
in questa direzione.
Le successive
edizioni dedicarono
poi manifestazioni
apposite al design
e nel 1954 fu
organizzato un
convegno internazionale
sull’argomento. |
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Foto
di Marco Curatolo - Triennale
di Milano
Courtesy: La Triennale di Milano |
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Importanti
in questo senso furono anche
la mostre dedicate al Premio
Compasso d’oro,
nato da un’idea
di Gio Ponti
e istituito nel 1954. Si tratta
di un riconoscimento assegnato
dall’ADI
(Associazione Disegno Industriale)
ogni tre anni, in base alle
selezioni attuate dall’Osservatorio
permanente del design. Tra i
prodotti premiati nella prima
edizione ci furono, ad esempio,
la Scimmietta Giocattolo
ZIZI di Bruno Munari,
la Macchina da scrivere Lettera
22 della Olivetti,
disegnata da Marcello Nizzoli
e dello stesso Nizzoli la Macchina
da cucire BU Supernova della
Necchi. |
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Con
gli anni ’60,
la Triennale si è concentrata
su tematiche strettamente legate
allo sviluppo economico e alle
trasformazioni che stavano coinvolgendo
la società in tutto il
mondo. Nel 1960 la manifestazione
ebbe come tema La casa e la
scuola; nel 1964, Il tempo libero
e, nel 1988, Le città
del mondo e il futuro delle
metropoli, per poi arrivare
ad argomenti ancora attuali
negli ultimi due decenni: La
vita tra cose e natura, Il progetto
e la sfida ambientale nel 1992;
Identità e differenza,
Integrazione e pluralità
nelle forme del nostro tempo,
Le culture tra effimero e duraturo
nel 1996.
Dopo essersi aperta anche alla
moda e alla comunicazione audiovisiva,
nel 1999 la Triennale
è divenuta una Fondazione
e da allora promuove attività
di ricerca in tutti quei settori
che da sempre sono stati al
centro del suo interesse.
Il 22 novembre del 2006,
inoltre, la Triennale ha inaugurato
un’ulteriore sede presso
il quartiere della Bovisa
di Milano. L’edificio
viene anche chiamato TBVS ed
è stato progettato da
Pierluigi Cerri,
seguendo l’idea di riqualificare
l’area, con il coinvolgimento
degli spazi del Politecnico
di Milano. |
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Presso
il Palazzo dell’Arte,
nel 2007 è stato aperto
al pubblico il Triennale
Design Museum, che
studia ed espone il design italiano,
cercando di rispondere con differenti
interpretazioni alla domanda
“Che cos’è
il design italiano?”.
La tematica è stata sviscerata
nei suoi diversi aspetti, con
tre fondamentali interpretazioni:
Le sette ossessioni del design
italiano, Serie Fuori Serie
e Quali cose siamo. Quattro
le collezioni ospitate: Alessandro
Pedretti, Giovanni Sacchi,
la Collezione Permanente
del Design italiano
e, presso il Triennale DesignCafé
la collezione delle sedute,
esposte a rotazione.
La Triennale di Milano è
anche sede per importanti esposizioni
temporanee.
La casa editrice Skira
gestisce il Bookstore
Triennale, ospitato
nell’antica sala dell’Impluvium,
importantissimo punto di riferimento
per studiosi e appassionati
di architettura e design, in
quanto fornita di numerosi testi
su questi argomenti e sull’arte
moderna e contemporanea. Non
si tratta semplicemente di un
negozio, ma di uno spazio dedicato
anche alla consultazione e al
dialogo. |
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Valentina Mariani
Novembre 2011 |
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Valentina
Mariani |
Valentina Mariani (Varese,
1988) dopo il diploma al liceo
classico, ha conseguito una
laurea triennale in Lettere
Moderne con curriculum storico
– artistico presso l’Università
degli Studi di Pavia. Attualmente
è iscritta alla laurea
magistrale in Storia delle Arti
dall’Antichità
al Contemporaneo nello stesso
ateneo. Da sempre appassionata
di scrittura, negli anni passati
ha partecipato con buoni risultati
a diversi concorsi letterari.
Collabora con alcune testate
web che si occupano di storia
dell’arte ed esposizioni
temporanee.
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