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INFO |
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dall’1
al 10 maggio 2014 torna a Bologna Cheap
Festival, dedicato alla street art su carta
che rigenera spazi urbani pubblici. Si tratta
non solo della Street Art ma, anche di arte
pubblica, gli artisti partecipanti sono
italiani e internazionali e vale la pena
di seguire il loro lavoro.
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SPAZIO
ARTE -
La scheda dell' Artista |
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Seconda
edizione a BOLOGNA
public art - street art su carta
con il sostegno della Regione Emilia Romagna
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Cheap
Street Poster
Art Festival |
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Lucamaleonte,
Orticanoodles, Hyuro,
L.E.T. e Martina Merlini i protagonisti
del festival dedicato alla street art
su supporto carta |
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Lucamaleonte,
"La caduta dei giganti" |
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Martina
Merlini,
secondo
muro di Cheap Festival.
Cheap street Poster Art Festival.
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Hyuro,
terzo muro di Cheap Festival.
Cheap street Poster Art Festival.
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Orticanoodles
per Cheap Festival |
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Biografia |
Roberto
Roversi, un progetto di Orticanoodles
per Cheap Festival |
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Per
la seconda edizione di Cheap festival,
gli Orticanoodles propongono un progetto
pensato attorno alla figura del poeta Roberto
Roversi, nato e vissuto a Bologna, scomparso
nel 2012.
Rappresentato
in maniera poliedrica, il ritratto
del poeta si scompone arrivando poi a riassemblarsi
in diversi ulteriori ritratti, che alludono
all’eccellenza raggiunta in tutti gli ambiti
a cui si è dedicato. Anche la cromìa vuole
focalizzare l’attenzione sui diversi aspetti
della personalità di Roversi, creando una
sorta di “occhio di bue” su bocca, mente
e sguardo, esaltandone così le peculiarità.
Oltre ad essere stato un valente
scrittore, poeta e giornalista,
in gioventù Roversi combattè la Resistenza
in Piemonte; l’opera che gli Orticanoodles
realizzeranno al Pilastro sulla sua figura
è realizzata con il patrocinio dell’Associazione
Nazionale Partigiani Italiani - Comitato
Provinciale di Bologna.
104 metri di pellicole,
30 persone per la parte di back office,
91 metri quadri di parete, 70 ore di taglio,
30 ore di ideazione e elaborazione concetto,
40 ore di cantiere, per 4 giorni, con 12
persone, 22 litri di tempera: questi i numeri
del progetto site specific, realizzato insieme
ai ragazzi del LABA – Accademia di Belle
Arti di Brescia.
Orticanoodles
Eccezionale
interprete della stencil art, il
duo milanese comincia ad agire nel 2004,
utilizzando prevalentemente stickers e paste
up. Ben presto, nel laboratorio del quartiere
Ortica da cui prendono il nome, cominciano
ad essere realizzati i primi stencil tagliati
a mano, che segnano così un’evoluzione nel
linguaggio che si accompagna a nuove modalità
di relazione con lo spazio urbano.
Di fronte alla saturazione
dell’orizzonte cittadino causata dalla presenza
pervasiva della pubblicità, gli Orticanoodles
reagiscono infatti rispondendo con le stesse
modalità di ripetizione e proliferazione
del messaggio proprie dell’advertising,
arrivando a realizzare vere e proprie anticampagne
di affissione il cui impatto è ulteriormente
rafforzato dall’utilizzo dei codici peculiari
del linguaggio della pop art.
La loro produzione più recente,
articolata su una collezione di ritratti
di leader, celebrità e artisti provocatori,
segna un ulteriore step nell’articolazione
del loro percorso artistico, ora imperniato
sul concetto di “stencil su stencil”: tali
volti iconici vengono infatti dipinti sopra
intricate matrici di stencil finemente intagliate,
interpolate con messaggi verbali, dando
così vita ad un rapporto scambievole tra
il soggetto ed il suo pensiero. |
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L.E.T.
– Les Enfants Terribles |
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L.E.T.
– Les Enfants Terribles
L’ultimo intervento “guest” ad essere realizzato
all’interno dell’edizione 2014 del festival
prenderà il via il 4 maggio in via Casarini,
sui muri esterni del TPO; protagonista sarà
il secondo degli ospiti internazionali, l’artista
franco-tedesco ora di base a Düsseldorf L.E.T.
(https://www.flickr.com/photos/les-enfants-terribles).
Acronimo di “Les Enfants Terribles” dal romanzo
del 1929 di Jean Vigo e al contempo “etichetta”
con cui l’artista ama definire gli attori
di una nuova forma di arte contemporanea,
L.E.T. è tra i più longevi
street artist tedeschi: ha infatti iniziato
a realizzare graffiti alla fine degli anni
Ottanta, specializzandosi poi, a partire dal
1992, in stencil e paste up. |
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Le
opere di L.E.T.
si ispirano e, anzi, arrivano a citare esplicitamente
una certa parte di street art di matrice anglosassone,
caratterizzata da ironica arguzia e intelligente
provocazione; in questo modo, l’autore sceglie
consapevolmente di creare relazioni attraverso
i rimandi, ponendosi in una posizione dialogica
con altri street artist.
Tale sistema di citazioni viene
spesso portato avanti ricomponendo elementi
attraverso veri e propri détournements di
significato, che riassemblano ma, soprattutto,
arricchiscono fino a cambiarli gli elementi
iniziali, confluendo in nuove composizioni
ironiche spesso dominate da un certo gusto
per l’assurdo, funzionali a veicolare aspre
critiche socio-politiche.
Tra i tratti distintivi del suo stile,
possono essere annoverati la morbidezza
quasi sfumata del tratto, l’impianto figurativo
e il frequente ricorso a figure in bianco
e nero, su cui vengono stratificati nuovi
significati attraverso il sapiente uso di
tocchi di colore. |
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Work_in_progress |
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Work_in_progress |
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LAVORI
FINALI STREET POSTER |
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Biografie |
Lucamaleonte
Con
"La caduta dei giganti"
di Lucamaleonte, sabato 3 maggio è stato
ultimato il primo dei cinque progetti
site specific che saranno realizzati da
altrettanti artisti "guest"
nell'ambito della seconda edizione di
Cheap, il festival interamente dedicato
alla street art su supporto carta che
si svolge a Bologna dall'1 al 10 maggio.
"La caduta dei giganti"
| Via Ottavio Mascherino, Bologna
Nata negli anni Trenta in Messico e ancora
oggi pratica molto popolare, la “lucha
libra” è una particolare forma di wrestling
che si caratterizza, tra le altre cose,
per il fatto di essere combattuta da lottatori
mascherati.
Densa di significati simbolici,
la maschera tratteggia in maniera
immediata la “gimmik” del “luchador”,
ossia le caratteristiche che definiscono
il personaggio interpretato dallo stesso,
arrivando quindi a rappresentare iconicamente
la sua identità pubblica.
Proprio a partire da questa citazione
si sviluppa il progetto pensato
da Lucamaleonte per la seconda edizione
di Cheap Festival: “La caduta dei giganti”
si compone infatti di due grandi maschere
di luchadores realizzate su supporto carta,
successivamente dipinte a mano.
Soggetto e luogo dell'installazione
site specific contribuiscono congiuntamente
a costruire il significato simbolico dell'opera,
che si inserisce nell'ambito di un nuovo
filone affrontato dall'artista nell'ultimo
anno, più attento a tematiche sociali.
La ex-fabbrica abbandonata
– che verrà in futuro abbattuta – su cui
è installata “La caduta dei giganti” richiama
esplicitamente il vuoto di speranze delle
giovani generazioni che, gettando la maschera
da lottatore, rinunciano a combattere.
Lucamaleonte
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Martina
Merlini
Martina Merlini, terminato il secondo
muro di Cheap Festival.
Con
il lavoro di Martina Merlini, è
stato terminato il secondo dei cinque muri
in previsione per Cheap Festival.
Bolognese d’origine e più
giovane artista invitata dall’organizzazione
del festival, il percorso di Martina Merlini
si è snodato multiformemente, nel corso
degli anni, nel solco dell’esplorazione,
coinvolgendo una pluralità di tecniche,
materiali e supporti che convergono nella
ricerca di un equilibrio formale delicatamente
costruito sull’armonia di elementi astratti
e geometrici.
Sempre più spesso impegnata
nell’ambito della street art, in occasione
del festival Martina lavorerà in via Zago,
strada sottostante il trafficato ponte di
via Stalingrado che costituisce una delle
principali arterie della città.
Coerentemente con la sua ricerca
artistica attuale, che si configura come
un tentativo di ampliare il concetto di
texture proprio della resa xilografica attraverso
l’utilizzo di altre tecniche, la Merlini
lavorerà prendendo come base grandi poster,
che verranno frammentati attraverso la tecnica
dello strappo e giustapposti, alternati
a macchie di colore, in modo da ottenere
un impatto visivo fortemente materico.
L’apparente casualità della trama costruita
dalla combinazione di questi elementi primari
verrà tuttavia contrastata da u
na
forza di segno opposto, costituita da forme
geometriche o da pattern ben delimitati
che la conterranno, in grado di controllarla
senza tuttavia sopraffarla, in un gioco
di equilibri dinamici.
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Hyuro
Con
il lavoro di Hyuro, è stato terminato il
terzo dei cinque progetti site specific
previsti per la seconda edizione di Cheap
Festival. La street artist ha realizzato
39 poster, installati su altrettanti pannelli
collocati sul muro di cinta dell’autostazione
(viale Masini) che ritraggono un volto maschile
che cambia rapidamente espressione. L'opera
s'intitola “Riciclo dei sentimenti” e rappresenta
il passaggio dal dolore alla gioia in un
susseguirsi continuo. Percorrendo i 500
metri di strada che fiancheggiano l'installazione
si può vedere un cambio rapido di sentimenti
in una stop motion emozionale.
Hyuro
Artista argentina che vive e lavora a Valencia,
Hyuro (http://www.hyuro.es/) è tra le più
interessanti autrici dell'attuale panorama
internazionale della street art, nonostante
sia approdata alla produzione artistica
negli spazi urbani solo in anni recenti.
Proveniente da un percorso
imperniato sulle fine arts, che continua
a portare avanti in parallelo attraverso
il disegno su carta, il suo stile è contraddistinto
da un raffinato minimalismo, che fa ampio
ricorso a palette di colori estremamente
ridotte e compattamente coerenti, spesso
su sfondo bianco.
Dal punto di vista tematico, la sua intera
parabola artistica è percorsa da un delicato
ma fermo spirito critico che si sofferma
in particolare sull'identità femminile,
parte per il tutto nello stimolare riflessioni
più ampie sulla società contemporanea. |
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