|
|
|
IN EVIDENZA
a cura di Aurora
Tamigio
_______________________
GRANADA:
LA MELOGRANA DI SPAGNA.
Divino aprile,
che vieni
carico di sole e di essenze,
colma di nidi d'oro
i teschi fioriti!
Federico Garcia Lorca,
Canzone primaverile, Granada
1919
|
Granada, Ahambra, veduta
Foto A. Tamigio |
|
|
|
GRANADA:
LA MELOGRANA DI SPAGNA.
All’origine
di Granada c’è
un singolare intreccio di popoli.
Fondata dagli iberici e conquistata
dai musulmani nel 711 d.C. ,
la città deve il suo
nome alla comunità ebraica
che viveva ai piedi del colle
dell’Alhambra, nell’insediamento
allora noto come Garnata
al Jahud. Granada
però vuol dire anche
“melagrana”,
frutto che compare sullo stemma
della città, simbolo
di ricchezza per gli ebrei,
della Passione per i cristiani
e del Paradiso per i musulmani.
|
|
Ultima
città mora d'Europa,
ultimo baluardo arabo prima
della Reconquista, dopo la caduta
del califfato di Cordoba
(1236) e di Siviglia
(1248) Granada
ha continuato ad esistere sotto
l’emirato di Mohammed
ibn Yusuf ibn Nasr fino al 1492,
anno in cui i re cattolici Ferdinando
e Isabella fecero il loro ingresso
in città, in abiti musulmani,
sancendo la fine di quasi quattro
secoli di egemonia moresca in
Al-Andaluz. L’Alhambra,
per 250 anni luogo del governo
di una delle regioni più
ricche del paese, divenne la
corte dei sovrani spagnoli che
dal XVII secolo trasformarono
l’Andalusia
in teatro di persecuzioni per
ebrei e musulmani. Il
declino di Granada terminò
solo con il Romanticismo e la
riscoperta del suo sostrato
arabo.
Oggi è impensabile scindere
la città dalla sua identità
storica. Non esiste via o vicolo
il cui nome non compaia inciso
su una splendida maiolica o
edificio che non presenti ricche
decorazioni arabescate. Il passato
islamico di Granada è
percepibile nei negozi, nelle
bancarelle di spezie, nei ristoranti,
nelle teterie (le caratteristiche
sale da tè) e nella mezquita,
che fa capo ad una comunità
nord-africana sempre più
numerosa, dislocata per lo più
nel quartiere Albayzín.
Il quartiere arabo di
Granada, arroccato
sulla collina di fronte all’Alhambra
- nel luogo in cui sorse il
primo insediamento iberico della
città - è un concentrato
di vicoli e stradine di ciottoli
che si affacciano sulle cármenes,
residenze con giardini cinti
da mura (dall’arabo karm=giardino).
Oltre ad essere senza dubbio
il quartiere più suggestivo
della città, dopo il
tramonto l’Albayzìn
diventa anche il più
vivace grazie ai numerosi ristoranti
e ai locali di cucina araba,
alle teterias, alle botteghe
specializzate in pelletteria
e gioielli. |
|
|
Granada
vanta tra le sue attrazioni
il monumento più
visitato di tutta la
Spagna: l’Alhambra.
Disposta sulla sommità
del colle della Sabika,
l’Alhambra comprende,
all’interno del
suo complesso, il Palacio
Nazaríes,
la dimora dell’emiro,
la più bella
costruzione araba d’Europa.
L’edifico ha mantenuto
i caratteri architettonici
originari con sale e
patii decorati con stucchi,
piastrelle smaltate,
soffitti in legno intagliato,
volte a muqarnas (con
decori a stalattiti)
e incisioni. Oltre al
palazzo, si conserva
l’antica
cittadella
fortificata,
l’Alcazaba:
qui, sulla Torre
de la Vela,
fu innalzata, il 2 gennaio
1492, la croce della
Reconquista. All’interno
dell’enorme monumento
si trovano anche edifici
cristiani come il Palacio
de Carlo V, l’Iglesia
de Santa Maria e il
Convento de San Francisco.
A lasciare a bocca aperta
è però
il Generalife,
letteralmente “giardino
dell’architetto”,
uno splendido complesso
di giardini pensili
con giochi d’acqua
e fontane. Il
Generalife, insieme
all’Alhambra e
all’Albayzín,
è stato dichiarato
dall’Unesco patrimonio
dell’umanità. |
|
|
Tra
gli altri edifici arabi
in città vi sono l’Alcaicería,
il mercato arabo della seta,
e la Madraza,
costruita nel 1349 sotto il
sultano Yusuf I per ospitare
l’università e
ancora oggi sede della Facoltà
di Lettere e Filosofia dell’Università
di Granada.
La
Granada cristiana, pur
non reggendo il confronto con
lo splendore delle costruzioni
arabe, conserva alcuni monumenti
di grande importanza tra cui
la Cattedrale
gotica-rinascimentale, iniziata
sotto Carlo V in e terminata
solo nel XVIII, e la Capilla
Real, con le tombe
dei Reyes Catolícos e
la pinacoteca reale.
Durante
la guerra civile spagnola
Granada ricoprì un ruolo
di grande importanza sul fronte
della resistenza e visse uno
dei suoi periodi più
bui. Dallo scoppiare del conflitto
Franco fece fucilare oltre 4000
granadinos, schierati con la
repubblica. Tra loro c’era
il poeta Federico García
Lorca, che oggi la
città ricorda con un
grande parco a lui intitolato
che sorge nella pianura della
Vega, proprio intorno a Granada,
dove il poeta nacque e dove
si ritiene fu ucciso con i suoi
compagni il 19 agosto 1936.
|
|
|
Granada,
le maioliche- Foto A.
Tamigio |
|
|
Granada,
veduta dall'Albaycin, il quartiere
arabo - Foto A. Tamigio
|
|
Aurora
Tamigio
Visita Granada aprile - pubblicazione
giugno 2011 |
|
|
|
|
Aurora
Tamigio |
Dopo la maturità scientifica
si è laureata in Lettere
Moderne, con indirizzo storico-artistico,
all'università di Pavia.
Oggi è iscritta alla
facoltà di Storia dell'Arte
e lavora presso l'ufficio stampa
di una nota casa editrice.
Collabora come redattrice per
testate web con attenzione alle
pagine culturali e di opinione.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|