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di Francesca Paola Comolli
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L’ARTE PRIMOGENIA DI
WILLI BAUMEISTER

Fino al
23 settembre 2012
al MART di Rovereto

 

 
Mart - esterno entrata
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L’ARTE PRIMOGENIA DI WILLI BAUMEISTER
“Tra i nomi propri dell’arte moderna tedesca, quello di Baumeister occupa ai miei occhi un luogo estremamente importante... Ha percorso con determinazione una strada al di fuori dell’espressionismo tedesco, tanto assorbente e caratteristica.” Fernand Léger in L’Age Nouveau, 1949.

Willi Baumeister (Stoccarda 1889 – 1955), è il protagonista della mostra itinerante inaugurata a fine luglio al Mart di Rovereto e visibile fino al 23 settembre 2012.

Testa - 1920 - olio, matita e sabbia
su tela, 45x33 cm – proprietà privata

Disegno di scenografia per Ernst Toller "Die Wandlung" (La trasformazione), 1919 sanguigna, matita, collage, 49,8 × 79,7 cm


L’esposizione “Willi Baumeister (1889-1955). Dipinti e disegni”, ideata con il sostegno della Willi Baumeister Stiftung GmbH ed approdata a sud delle Alpi dopo essere stata ospitata dalla Fundación Juan March di Barcellona e dal Kunstmuseum di Winterthur, offre al pubblico italiano – per la prima volta – un reportage minuzioso della produzione artistica del maestro dell’arte astratta degli anni Trenta nella sua interezza.

Fin dagli anni Venti, nonostante i suoi legami con Oskar Kokoscka ed Alfred Loos e l’influenza che inevitabilmente esercitò sulla sua formazione l’espressionismo in voga in Germiania nei primi decenni del Novecento, l’attività artistica di Baumeister si contraddistingue per l’incessante desiderio di astrazione e per la ricerca di un’indipendenza di forma e colore che, ad incominciare dai primi quadri-parete e collages dedicati al tema dell’uomo e della macchina, lo allontana dal panorama artistico tedesco.
Il percorso espositivo allestito dalla curatrice Alessandra Tiddia nelle sale del Mart mostra appunto la coerenza stilistica che caratterizza la sua produzione artistica e che lo rende un maestro rappresentativo dell’evoluzione della pittura astratta in Germania e nel resto dell’Europa.

L’artista però non esercita mai un'astrazione artistica fine a sé stessa, ma considera sempre l'uomo e ciò che lo circonda come il motore propulsivo della sua opera.
Forme geometriche fondamentali – rettangoli, triangoli e cerchi – combinate in strutture a rilievo e rinforzate con contrasti di colore e con l’impiego di materiali quali cartone, compensato e lamiere di metallo – oltre a renderne evidente l’affinità al cubismo e al purismo di Le Corbusier, conosciuto da Baumeister a Parigi nel 1924 assieme a Fernard Léger – danno forma ad una modernità in grado di riflettere la trasformazione sociale e persino di anticiparla come arte d’avanguardia, attraverso elementi orizzontali, verticali e diagonali, rotondi o spigolosi combinati per arrivare ad una forma ideale.

Gli anni Trenta segnano l’inizio di una nuova fase marcatamente pittorica dell’artista tedesco. Baumeister, attratto dalle pitture rupestri preistoriche, semplifica e schematizza ulteriormente le forme per creare delle composizioni ritmiche e dinamiche che ricordano i caratteri dei geroglifici. La simbolicità e la forza espressiva di pochi tratti gli sembrano più eloquenti della rappresentazione di elementi naturalistici. In “Calciatore” e “Ginnasta alle parallele”, realizzati nel 1934, sagome umane fortemente semplificate simili ad amebe, si stagliano su sfondi marroni dall’aspetto granulare.

Anche dopo la presa di potere da parte dei nazisti la sua opera e il suo percorso evolutivo continuano ad essere variegati. Sono pochi i pittori tedeschi che, nonostante la proscrizione nazista e l’impossibilità di procurarsi olio e tele, riuscirono a creare tra il 1933 e il 1945 contenuti e forme tanto innovativi.
In questa fase Baumeister trova nel disegno uno strumento perfetto per concretizzare la propria idea di “arte primogenia”. Concezione dell’immagine come simbolo che teorizza computamente nel 1947 nel testo L’ignoto nell’arte e che lo avvicina agli obiettivi di altri artisti quali Kurt Schwitters e agli appartenenti al Bauhaus e alla Nuova Oggettività. L’ignoto nell’arte è solo uno dei tanti testi teorici che scrive durante la sua attività, purtroppo l’unico pubblicato.

L’attività di Baumeister nel campo della grafica pubblicitaria e della scenografia, sviluppate parallelamente a quella di stampo artistico, reggono senza timore il confronto con la sua opera pittorica. I disegni – numerosi, nonostante molti siano stati distrutti dall’artista stesso – vanno considerati come opere a se stanti: solo in rari casi l’artista se ne serviva come strumenti preparatori.

Il divieto di dipingere e di esporre e la minaccia latente sulla sua esistenza, che culminò nel bombardamento della sua abitazione e del suo studio, trovano espressione nei suoi quadri, in cui crea una sintesi di esperienza personale e di antichi poemi e miti. Il riferimento alla scultura africana – con il suo misticismo, il ritmo e il suo contatto con l’allegorico e il sacro – e alle antiche storie e ai motivi delle culture mesopotamiche, greche e bibliche è rintracciabile nella sua opera grazie alla policromia ed a una materialità sempre più marcate.

Il percorso espositivo termina con una selezione di opere dell’ultimo periodo: una sorta di testamento in cui confluiscono diversi elementi della sua carriera artistica, reinterpretati in astrazioni ancora più condensate, che rendono Baumeister uno dei pittori astratti più straordinari del panorama artistico.
Soprattutto grazie alla litografia, e a partire dal 1950 alla serigrafia, riesce a trasporre su carta stampata numerosi motivi della sua precedente produzione, in modo da poterli rendere più popolari e accessibili ad un maggiore pubblico.

 

Mart - esterno del viale
Aru 5b, 1955 serigrafia 62,5 × 45,5 cm,
50 esemplari, numerati e firmati.

 

 
 

INFO: Il Mart di Rovereto - Willi Baumeister (1889-1955) Dipinti e disegni
Corso Bettini, 43 - 38068 Rovereto TN
Orari e giorni di apertura: da martedì a domenica 10 - 18 / venerdì 10 - 21 - lunedì chiuso
web: www.mart.tn.it

Francesca Paola Comolli
Pubblicazione 31 Agosto 2012




Foto: Gianluca Vassallo
Francesca Paola Comolli
Francesca Paola Comolli, laureata in Storia dell’Arte al Dams
di Bologna nel 2009 ed in Comunicazione e Organizzazione per l’Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nel 2012, collabora con alcune testate web scrivendo recensioni ed articoli di approfondimento sull’ambito artistico. Negli anni di studio ha compiuto esperienze formative presso gallerie e musei italiani ed ha avuto modo di organizzare la mostra “The Nest” alla Fondazione Maimeri di Milano nel luglio 2011.
 
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