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EVENTI
news
di Francesca
Paola Comolli
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Afro
L’italiano che conquistò
l’America al Mart di Rovereto.
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Afro
al castello, 1965. Foto di Italo Zannier |
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Afro.
L’italiano
che conquistò l’America
al Mart di Rovereto.
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A
cent’anni dalla sua nascita,
Il Mart di Rovereto dedica una
retrospettiva ad uno
degli artisti italiani più
rappresentativi a livello internazionale,
Afro Basaldella,
esponendo per la prima volta
in Italia 39 opere, di cui 4
mai esposte in Europa, custodite
nelle principali collezioni
pubbliche e private americane.
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Dal
17 marzo all’8 luglio
2012, nelle sale del Mart
va in scena la mostra Afro.
Il periodo americano,
a cura di Gabriella Belli in
collaborazione con l’Archivio
Afro di Roma. Il progetto
espositivo ricostruisce i dieci
anni
(1949 – 1958) di intenso
lavoro e di fruttuose relazioni
private che hanno caratterizzato
il suo soggiorno americano,
attraverso una rilettura delle
sue opere in un serrato confronto
con la pittura informale internazionale
degli anni Cinquanta.
Erroneamente, infatti, gli studiosi
hanno dedicato maggiore attenzione
all’influenza dell’espressionismo
astratto americano sulla pittura
europea di quel periodo, e quindi
agli avvenimenti che l’hanno
resa possibile – come
il trasferimento di Peggy
Guggenheim e della
sua collezione da New
York a Venezia –
sottovalutando il contributo
paneuropeo a quelle stesse tendenze. |
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Afro
Basaldella - Golfo degli
Aranci, 1957,
tecnica mista su tela,
115 x 147 cm.
Collezione privata,
Bologna |
Afro
Basaldella - Villa Fleurent,
1958, olio su tela,
146,9 x 175 cm. The
Montreal Museum of Fine
Arts. Acquistato con
il lascito Horsley e
Annie Townsend |
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Afro
Libio Basaldella, nato il 4
marzo 1912 a Udine
da una famiglia di decoratori
e orafi, dopo aver oscillato,
nelle sue prime opere degli
anni ’20 e ’30,
tra soluzioni compositive debitrici
alla pittura dei grandi maestri
veneziani e memori della lezione
Novecentista e alle modalità
espressioniste della Scuola
di Via Cavour, negli
anni della seconda guerra mondiale
accetta un incarico d’
insegnante di mosaico presso
l’Accademia di belle arti
di Venezia e, grazie all’incontro
con artisti e critici attivi
nella città lagunare,
avvia un ripensamento sulla
lezione della pittura francese
ed in particolare su quella
di Cezanne, Van Gogh
e del neocubismo degli
artisti a lui contemporanei.
La pesante atmosfera che si
respira in Italia durante il
periodo bellico – oltre
all’incomprensione da
parte della critica italiana
verso il suo lavoro –
contribuisce a spingere Afro
verso nuovi e più assidui
contatti con l’ambiente
americano, con cui era entrato
in contatto grazie alle conoscenze
della moglie Maria e dell’amicizia
con Cagli.
Tra le numerose mostre
collettive alle quali prende
parte Afro negli Stati Uniti
le più importanti
sono: XX Century
Italian Art,
allestita nel 1949 al MoMA
di New York –
la prima panoramica completa
del modernismo italiano organizzata
oltreoceano e la prima a mostrare
l’influenza reciproca
tra le poetiche artistiche dei
due continenti – e Five
Italian Painters
con la quale, nel 1950, inaugura
la galleria newyorkese
di Catherine Viviano
ed in occasione della quale
l’artista si reca per
la prima volta personalmente
oltreoceano.
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Afro
Basaldella - Cera persa,
1957, olio su tela,
96,5 x 130 cm. Mart
- Museo di Arte Moderna
e Contemporanea di Trento
e Rovereto |
Afro
Basaldella - Dispetto,
1948, tecnica mista
su carta su tela, 33,5
x 48 cm. Detroit Institute
of Arts.
Dono di John S. Newberry |
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La
collaborazione tra il pittore
e la gallerista di
origini italiane, durata due
decenni, forma un capitolo importante
e finora poco indagato nella
storia della ricezione dell’arte
italiana negli Stati Uniti.
Catherine Viviano
fa affidamento sull’arte
di Afro e sui
suoi contatti personali –
grazie ai quali entra in contatto
con il Gruppo degli
Otto e con altri artisti
della scena italiana –
per dominare il mercato nazionale
e contemporaneamente e, attraverso
prestiti prestigiosi, contribuisce
allo sviluppo della fama dell’avanguardia
modernista italiana sul suolo
americano.
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Le
opere di Afro esposte alla Catherine
Viviano Gallery a più
riprese, dal 1950 al 1968, incantano
da subito la critica americana
e contribuiscono ad attirare
finalmente anche l’attenzione
del panorama critico italiano
sull’artista friulano.
Nel 1955 Afro è
tra gli artisti italiani più
noti negli Stati Uniti e
partecipa, oltre ad altre mostre
in tutta Europa, alla grande
collettiva organizzata dal MoMA
The New Decade: 22 European
Painters and Sculptors,
dove vengono presentate le principali
tendenze dell’arte non
figurativa europea.
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Le
opere del periodo americano
rivelano la persistenza
di molte influenze europee,
se non addirittura romane, e
il raggiungimento della piena
maturazione della tavolozza
attutita a cui era giunto nell’immediato
dopoguerra. Contemporaneamente,
però, dimostrano anche
un progressivo avvicinamento
da parte di Afro alla pittura
“all-over”
praticata dalla
Scuola di New York.
Infatti, la sua pittura si fa
sempre più fluida, spontanea,
le tracce di iconografie riconoscibili
iniziano a dissolversi in atmosfere
sospese, immobili, giungendo
negli anni all’abbandono
definitivo della figurazione,
dissolta nei suoi elementi costitutivi
– la linea e il colore
– . Abbandona il retaggio
cubista del monocromo per concentrarsi
sull’intersezione di campi
cromatici ampi e volatili e
libera il segno verso un’astrazione
quasi totale, pur mantenendo
sempre la realtà come
riferimento di partenza per
i suoi lavori.
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Nel
1956 partecipa, con
una sala tutta sua, alla XXVIII
Biennale di Venezia
e vince il premio di miglior
artista italiano. Nel 1958 l’UNESCO
commissiona a lui e ad altri
grandi artisti contemporanei
un’opera murale per la
nuova sede dell’organizzazione
a Parigi. Questi due eventi
consacrano, ancora una volta,
il prestigio della galleria
di Catherine Viviano e dell’artista
in America.
Alla metà degli
anni sessanta Afro è
un investimento sicuro.
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Contemporaneamente
al Mart inaugura anche
Gina Pane. (1939-1990).
“E’
per amore vostro: l’altro.”,
prima mostra antologica
dedicata all’artista di
origini italiane, nata da un’idea
di Gabriella Belli e
a cura di Sophie Duplaix
con la collaborazione
di Anne Marchand
(erede dell’artista). |
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INFO:
Il Mart di Rovereto
Corso
Bettini, 43 - 38068 Rovereto
TN
Orari e giorni di apertura:
da martedì a domenica
10 - 18 / venerdì 10
- 21 - lunedì chiuso
web: www.mart.tn.it
Pubblicazione
16 Marzo 2012
Francesca
Paola Comolli
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Francesca
Paola Comolli
Francesca Paola Comolli, laureata
in Storia dell’Arte al
Dams
di Bologna nel 2009 ed in Comunicazione
e Organizzazione per l’Arte
Contemporanea presso l’Accademia
di Belle Arti di Brera a Milano
nel 2012, collabora con alcune
testate web scrivendo recensioni
ed articoli di approfondimento
sull’ambito artistico.
Negli anni di studio ha compiuto
esperienze formative presso
gallerie e musei italiani ed
ha avuto modo di organizzare
la mostra “The Nest”
alla Fondazione Maimeri di Milano
nel luglio 2011. |
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