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a cura di Rebecca Mombelli
Corrispondente da Londra
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Degas and the Ballet:
picturing movement
Royal Academy of Arts

17 settembre - 11 dicembre 2011

London


“La gente mi definisce il pittore delle ballerine. Ciò che mi interessa davvero, in realtà, è la rappresentazione del movimento”
Edgard Degas

 

 
 

Degas and the Ballet: picturing movement London - Royal Academy of Arts
dal 17 settembre all'11 dicembre 2011

 
Foto di Rebecca Mombelli - Royal Academy Arts, mostra di Degas
 
“La gente mi definisce il pittore delle ballerine. Ciò che mi interessa davvero, in realtà, è la rappresentazione del movimento” Edgard Degas.

Monet = ninfee e donne con l’ombrellino. Degas = ballerine. Questo è quanto siamo stati abituati a vedere e pensare sugli Impressionismi, in questo decennio dove i risultati della corrente francese sembrano essere diventati sole e uniche conquiste dell’arte del XIX secolo e che ci accompagnano quotidianamente con gadget colorati, calendari e, eccoci, anche esposizioni. La mostra a Palazzo Reale dedicata a Monet un paio di anni or sono seguiva il trend: tre sale piene di quadri ripetitivi, senza uno studio, senza null’altro da aggiungere.

Per questo motivo, all’annuncio di una mostra sulle ballerine di Degas a Londra, ho davvero pensato che la capitale inglese, questa volta, avesse avuto la sua caduta di stile.
Mi sbagliavo: l’esposizione londinese segna il confine della nostra conoscenza dell’opera del pittore francese, e a pochi giorni dall’apertura c’è già chi ha detto che si tratta di un evento storico.
Le opere presentate, suddivise in 10 sale, hanno come filo conduttore l’attività artistica di Edgar Degas, ma sono ampliate e approfondite grazie all’interlocuzione delle stesse con l’arte e le ricerche tecnico-scientifiche a lui vicine.
A rendere la sua opera differente dagli altri che tentavano di ritrarre danzatrice fu proprio l’inserimento del movimento: i primi fotografi, ad esempio, ne congelavano le pose, letteralmente legando mani e piedi a delle corde per fare in modo che mantenessero le posizioni. La familiarità di Degas con il mondo dell’ Opèra, sede del più famoso corpo di ballo francese, permise al pittore di studiare il corpo in movimento e in riposo e di schizzare le varie posizioni assunte dalle danzatrici per poi metterle, nel suo studio, insieme e ricreare, nell’opera, l’ambiente del teatro.

 
Foto di Rebecca Mombelli - Royal Academy Arts, mostra di Degas
 
Per la prima volta è stata studiata la celeberrima statua Ballerina di 14 anni in relazione ai numerosissimi schizzi di Degas: quello che è stato scoperto è che l’opera altro non è che un disegno con la terza dimensione. Ruotando intorno alla ballerina in posa, infatti, il pittore ne ritrae ogni possibile angolazione che poi monta insieme. È la prima volta che è il pittore a muoversi intorno ad un soggetto fermo, ed è la prima volta che viene usata, in pittura, la tecnica sperimentata da alcuni predecessori quali Francois Willelme: con la cosiddetta foto-scultura una serie di fotocamere disposte in cerchio scattano simultaneamente al soggetto nel centro. Le fotografie poi subiscono un processo di incisione su argilla e viene loro data la terza dimensione. Il fotografo Nadar, invece, usò una tecnica simile posizionando la sua fotocamera al centro e scattando fotografie girando intorno ad essa.
L’esposizione prosegue quindi presentando la nascita e lo sviluppo della fotografia come mezzo per ritrarre il movimento, mezzo usato dallo stesso Degas, nonostante lo scetticismo iniziale, fino a fare di lui uno dei pionieri della macchina da presa, negli ultimi anni di vita.
Tutte queste opere e strumentazioni sono raccolte ed esposte fino a dicembre alla Royal Academy, in una mostrra che è di importanza immensa per la rivalutazione di un artista come il pittore francese che, fino ad oggi, era stato congelato in un’etichetta, e materiale di studio fondamentale per tutti coloro interessati alla rappresentazione del movimento, in tutti i campi delle arti.
Londra, ancora una volta, ha tanto da insegnare: con questa esposizione alla Royal Academy ci si trova di nuovo a pensare che gli studi possibili sono ancora tanti anche su artisti che ormai sono tanto popolari da risultare noiosi. Inoltre è una lezione di stile e di professionalità, un’esposizione nella quale anche chi non lavora nell’arte non si sente perso, e chi invece è del mestiere ritrova la gioia di scoprire cose nuove.

 
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Info
Royal Academy of Arts
Londra W1J0BD
Tel. +44 844 209 0051


Visita Settembre 2011 - pubblicazione Novembre 2011
Rebecca Mombelli

 

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Royal Academy of Arts



 
Rebecca Mombelli

Rebecca Mombelli, diplomata al liceo classico è laureata in Lettere Moderne, indirizzo
Storico-Artistico, all'Università degli Studi di Pavia, collabora con testate web per pagine di opinione e viaggi.
Interessata alla didattica museale ha frequentato il Laboratorio Bruno Munari di Milano, collaborando per
uscite didattiche ad alcune mostre d'arte con scuole elementari.
Attualmente vive a Londra.

 

 
 
 
 
 
 
 
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