|
|
|
|
|
EVENTI
news
a cura di
Rebecca Mombelli
Corrispondente
da Londra
_______________________
EYEWITNESS
Hungarian photography
in the 20th century
Royal
Academy of Arts
London
|
“Non
è sufficiente
avere talento,
bisogna anche
essere
ungheresi”
Robert Capa
|
|
|
|
|
|
EYEWITNESS
Hungarian photography
in the 20th century
“Non
è sufficiente avere talento,
bisogna anche essere ungheresi”
Robert Capa
London
- Royal
Academy of Arts
|
|
|
Foto
di Rebecca Mombelli - Royal
Academy Arts
Mostra EYEWITNESS Hungarian
photography in the 20th century
|
|
Chiusa
il 2 ottobre scorso alla Royal
Academy of Art, l’esposizione
estiva sulla fotografia
ungherese lascerà
il segno, come molte delle recenti
mostre londinesi. Per riprendere
la citazione di Robert
Capa, al secolo Endre
Erno Friedmann, non è
sufficiente avere talento, e
la fama di questi cinque
fotografi attorno ai
quali è organizzata la
mostra ci assicura che loro
lo possedevano; ma in pochi
sanno che i cinque fotografi
attorno ai quali è organizzata
l’esposizione, condividono
anche l’origine
ungherese.
L’ordine cronologico
dell’esposizione
ci ha guidati attraverso la
conoscenza della storia comune
di un popolo, dall’inizio
del ‘900, con le guerre
che ne distrussero l’idilliaca
pace contadina, con la straziante
condizione di ebrei in esilio
–da qui il fatto che tutti
e cinque decisero, per amore
della loro arte, di cambiare
il proprio nome-, e infine con
la fortuna e i riconoscimenti
raggiunti, ma raggiunti sempre
troppo lontano dalla loro terra.
C’è chi ha ipotizzato,
e parlo del co-curatore della
mostra, storico della fotografia
Colin Ford,
che questi artisti trovarono
nel linguaggio fotografico un
mezzo per poter comunicare più
semplicemente con chi ungherese
non è, essendo la loro
lingua lontanamente imparentata
solo con il finlandese, e lasciando,
anche nel linguaggio, poco spazio
ad aperture con l’esterno.
Sarà se vogliamo una
lettura romantica della loro
vena malinconica e della straziante
storia del Paese, ma i
cinque fotografi (Robert
Capa, Martin Muncàcsi,
Andre Kertész, Brassai,
Làzlò Moholy-Nagy)
sono stati tutti maestri e padri
della moderna fotografia.
|
|
Munkàcsi
e Kertész erano
già lavoratori nel campo
fotografico prima di lasciare
l’Ungheria a causa della
guerra, e possiamo definitivamente
pensare a loro come i primi
fotogiornalisti: il primo diventerà,
a Berlino, uno dei fotografi
del Berliner Illustrirte
Zeitung, lasciandoci
capolavori come Quattro ragazzi
sul Lago Tanganica del 1930
che, oltre ai valori artistici,
è stata una delle ispirazione
per un altro famosissimo fotografo,
Henri Cartier-Bresson.
Sbarcato in America e abbandonato
il suo nome ebreo, fu subito
assunto dall’Harper’s
Bazaar, (www.harpersbazaar.com)
tra le più importanti
riviste di moda, tutt’oggi
in voga, facendo di lui il pioniere
assoluto della fotografia di
moda, al punto che Richard
Avedon, fotografo di
moda, disse “Lui fu il
primo. Oggi il mondo della moda
è popolato dai figli
di Munkàcsi, i suoi eredi”.
|
|
|
Foto
di Rebecca Mombelli - Royal Academy
Arts
Mostra EYEWITNESS Hungarian photography
in the 20th century |
|
Storie
simili sono quelle dei suoi
collegi: Moholy-Nagy
è inevitabilmente associato
alla scuola della Bauhaus,
dove fu uno dei più famosi
e sperimentatori insegnati:
le sue ricerche portarono a
utilizzare la fotografia nella
composizione di immagini, con
solarizzazioni ed esposizioni
multiple fino all’estrema
invenzione del “fotogramma”,
ossia la produzione di fotografie
senza l’uso della macchina
fotografica. E poi Robert
Capa, tutt’oggi
forse tra i più importanti
reporter di guerra (se si può
accettare questa definizione,
dal momento che le sue opere
hanno valicato il limite del
giornalismo per essere, in definitiva,
Arte), il più politicamente
coinvolto del gruppo, il primo
a capire la potenza della macchina
fotografica come medium, come
mezzo per documentare, per fermare
nella storia, per ricordare
e testimoniare, al punto da
scattare fotografie al centro
della linea del fuoco nel tentativo
di catturare l’istante
perfetto –quale migliore
esempio, in questo, se non la
celeberrima Loyalist
Militiaman at the moment of
Death, scattata
nel 1936 durante la Guerra Civile
Spagnola.
Se l’origine geografica
e culturale li unisce ed è
il motivo trainante del’esposizione
estiva alla Royal Academy
di Londra, ci siamo
trovati a camminare tra i lavori,
per la prima volta raccolti
insieme e in gran numero, dei
primi padri della fotografia,
precedenti ai grandi Cartier-Bresson
e Doisneau,
maestri per Steve McCurry
e per Peter Lindberg
e per chiunque, da allora, decida
di scegliere la fotografia per
esprimere la propria arte.
|
|
Segnala
questo articolo |
|
|
INFO
Mostra
Mostra chiusa il 2 ottobre 2011
Catalogo: EYEWITNESS:
Hungarian photography in the Twentieth
Century. Brassa?, Capa, Kertész,
Moholy-Nagy, Munkàcsi.
Testi di Peter Baki, Colin Ford
e George Szirtes. |
|
Info Museo
Royal Academy of Arts
Londra W1J0BD
Tel. +44 844 209 0051
Visita Settembre 2011 - pubblicazione
Novembre 2011
Rebecca
Mombelli
|
|
|
mappa
Royal
Academy of Arts |
|
|
|
|
|
|
Rebecca
Mombelli |
Rebecca Mombelli, diplomata
al liceo classico è
laureata in Lettere Moderne,
indirizzo
Storico-Artistico, all'Università
degli Studi di Pavia, collabora
con testate web per pagine
di opinione e viaggi.
Interessata alla didattica
museale ha frequentato il
Laboratorio Bruno Munari di
Milano, collaborando per
uscite didattiche ad alcune
mostre d'arte con scuole elementari.
Attualmente vive a Londra.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|