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EVENTI
news
a cura di
Rebecca Mombelli
Corrispondente
da Londra
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Oxford
L’élite
culturale e l’immaginario inglese
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The
Radcliff Camera
Foto R.Mombelli
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Oxford
L’élite
culturale e l’immaginario
inglese |
La
prima parola che viene in mente
uscendo da Londra,
in un pulmann diretto a Oxford
è: élite. Lasciato
alle spalle il traffico della
metropoli, ecco che si aprono
a vista d’occhio colline
tonde, dolci e verdi, punteggiate
dal soffice bianco di qualche
pecora, da cavalli al pascolo
e da cottage incorniciati da
cespugli di rose. La seconda
parola è invece: Inghilterra.
È infatti così,
l’Oxfordshire,
e in particolare le campagne
della Cotswolds,
sono la rappresentazione più
lampante di quello che l’Inghilterra
è nell’immaginario
culturale: rose, casette
con tetti di paglia, pascoli
infiniti e incontaminati, letture
nei prati e divise scolastiche.
Sarà che, si sa, nonostante
la democrazia, questa Inghilterra
da fiaba è chiaramente
elitaria, mettere in successione
tutto ciò che si trova
tra Londra e Oxford
può chiarire meglio l’idea:
il Castello
di Windsor,
casa della domenica della Regina;
Eton, tranquilla
cittadina, separata da Windsor
solo dal Tamigi, sede del rinomato
college (frequentato, chiaramente,
dalla famiglia reale) –
e ricordiamo che le maggiori
guide di viaggio consigliano,
a meno di non avere un budget
illimitato, di non visitare
queste due città in una
gita più lunga che quella
di una giornata avendo base
a Londra. I villaggi che circondano
questi, che sono i centri di
maggior rilievo, sono famosi,
di conseguenza, per essere appannaggio
esclusivo del ceto più
snob, e sede delle guerre più
violente nella ricerca della
casa migliore.
Ma
eccoci arrivati in città.
Le colline degradano e l’insegna
dei primi college ci dà
il benvenuto a Oxford.
L’effetto seppia
è caratteristica esclusiva
della città, e motivo
di vanto dei cittadini: i
palazzi storici color
miele accendono con la loro
luce ambrata le vie della
città facendo cadere
sulle teste una luce innaturale,
che ha il potere di incantare
e di fermare il tempo. Ad
impedire il misfatto, i palazzi
storici solo alternati da
case di recente costruzione,
in perfetto stile
inglese, colorate
e fiorite che non disturbano
il paesaggio, anzi, ne eccitano
le qualità.
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OXFORD - Foto R.Mombelli |
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Un
po’ di storia: già
dal XI secolo l’abbazia
agostiniana di Oxford era
famosa per chiunque aspirasse
alla carriera ecclesiastica,
e lo divenne sempre di più
da quando Enrico II
proibì ai suoi
cittadini di frequentare gli
studi alla Sorbona parigina.
Gli studenti arrivarono a frotte
in città, instaurando
con la gente del posto, contadini
e pastori, un rapporto di antipatia
e rivalità che, dopo
anni di guerriglie e oppressioni
– di tali proporzioni
che alcuni studenti decisero
di abbandonare la città
per fondare le due rivali Cambridge
e Stamford - sfociò
nel Massacro di Santa Scolastica
del 1355. I tafferugli tra ubriachi,
quel giorno, scoppiarono in
risse violente e il preside
dell’università,
suonando le campane a distesa,
richiamò tutta la popolazione
studentesca che, a notte fonda,
si proclamò vincitrice.
Non si aspettavano la vendetta
dei cittadini, che arrivò
puntuale il mattino successivo
facendo cadere numerose teste.
L’Università
volle in ogni caso dimostrare
la propria superiorità
e fece in modo che ogni anno,
all’anniversario del massacro,
i cittadini riuniti in chiesa
pagassero un penny per ogni
studente ucciso. Per 470 anni
tutto andò avanti così,
finchè un sindaco non
si rifiutò di pagare
l’ammenda e nel 1955 fu
ufficialmente dichiarata pagata
la punizione.
A
seguito del Massacro il Re ordinò
che l’università
venisse divisa in tanti Colleges
che da quel momento presero
strade proprie, specializzandosi
in campi precisi del sapere.
Il più famoso e forse
il più perfetto è
il Christ Church college,
reso celebre negli ultimi anni
per essere stato sede della
Scuola di Magia di Hogwarts,
rinomato istituto frequentato
da Harry Potter,
dopo che J.K. Rowlings
lo scelse, avendo girato in
lungo e in largo tutta l’Isola.
Innumerevoli personaggi hanno
frequentato questo college,
che trasuda storia e cultura
e quasi ci fa sentire piccoli
camminandoci dentro; uno tra
tutti, per fare un nome è
Albert Einstein.
La Great Hall,
refettorio degli studenti, è
ricoperta dai ritratti
degli ex rettori del college
e nelle vetrate si possono ritrovare
alcune dei personaggi di Alice
nel Paese delle Meraviglie.
Pare infatti che Caroll,
anch’egli studente qui,
sia stato ispirato nel suo romanzo
da queste vetrate possenti.
Dal cortile centrale
si può raggiungere l’elegante
cattedrale, le cui
travi normanne
sorreggono elaborate volte
gotiche facendo della
più piccola cattedrale
inglese un gioiello da non perdere;
le vetrate della cattedrale
raccontano, questa volta, la
cruda realtà dell’assassinio
di Thomas Becket.
Il college è corredato
da una fornitissima biblioteca,
purtroppo chiusa al pubblico,
e da una pinacoteca che raccoglie
opere di enorme valore, tra
cui anche un Leonardo.
Altro scrittore
che ebbe l’ispirazione
osservando uno dei, a questo
punto, magici arredi di Oxford,
fu Lewis che,
si dice, inventò le
statue delle Cronache di Narnja
a partire dai doccioni
e dalle statue del grazioso
Magdalene College.
È qui tra l’altro
che ricevettero l’educazione,
tra gli altri, Oscar
Wilde e Seamus
Heaney, premio Nobel
alla letteratura. Ma caratteristica
più famosa di questo
college è l’orto
botanico, disteso sulle
rive del Cherwell,
il secondo fiume della città
dopo il Tamigi,
il più antico della Gran
Bretagna, fondato nel 1621 per
lo studio delle piante curative.
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Christ Church Cathedral - Foto
R.Mombelli |
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Se
siete amanti delle biblioteche
polverose e degli scaffali
pieni di libri, non organizzate
l’uscita a Oxford
di domenica, quando la Bodlein
Library è chiusa.
Sette milioni di volumi distribuiti
lungo 188 km di scaffali fanno
di questa una delle tre biblioteche
nazionali inglesi e una delle
biblioteche più grosse
al mondo.
L’Old School Quadrangle
è il cortile
più antico della biblioteca
e da qui si può osservare
la Tower of Five Orders,
edificio che rappresenta
i cinque ordini architettonici.
La visita guidata, unico modo
per accedere alla biblioteca,
vi guiderà nei luoghi
dove hanno studiato, oltre a
Wilde, Tolkien e Lewis,
5 Re, 40 premi Nobel e 25 primi
ministri britannici.
Ma è la Radcliff
Camera l’edificio
più fotografato, e di
conseguenza più conosciuto,
della città: biblioteca
di forma circolare in stile
palladiano, formata da tunnel
e passaggi sotterranei, visitabile
anch’essa partecipando
ad una visita guidata. La visuale
migliore, in ogni caso, è
quella dalla torre dell’adiacente
St. Mary the Virgin Church.
Riassumendo così i luoghi
imperdibili, come per ogni città
inglese (e forse regola valida
per qualsiasi viaggio) il consiglio
è quello di perdersi
tra le vie della città,
gustandosi un caffè in
un prato con gli studenti della
città, provando invidia
per la loro fortuna e annusando
il particolare profumo che assume
l’aria quando in essa
ci è passata la storia
dell’umanità.
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Visita
8 maggio 2011
Rebecca
Mombelli
Maggio 2011
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The Radcliff Camera - St.
Mary The Virgin - Foto
R.Mombelli |
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Rebecca
Mombelli |
Rebecca Mombelli, diplomata
al liceo classico è
laureata in Lettere Moderne,
indirizzo
Storico-Artistico, all'Università
degli Studi di Pavia, collabora
con testate web per pagine
di opinione e viaggi.
Interessata alla didattica
museale ha frequentato il
Laboratorio Bruno Munari di
Milano, collaborando per
uscite didattiche ad alcune
mostre d'arte con scuole elementari.
Attualmente vive a Londra.
Info contatti Rebecca
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Christ
Church College |
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