COMUNICATO
STAMPA
fino a venerdì 29 luglio
2011
Titolo:
Art
in Between. Viaggio nell’immaginazione
fluttuante
Artisti:
Olga
Chernysheva, Sofia Hultén,
Alexey Kallima, Susanne Kutter,
Wolfgang Plöger
a
cura di: Giacomo
Zaza
data
inaugurazione: sabato 28 maggio
2011, ore 19.00
luogo:
Galleria
Tiziana Di Caro
La
galleria Tiziana Di Caro
ha il piacere di inaugurare
Art in between. Viaggio nell’immaginazione
fluttuante una mostra collettiva
a cura di Giacomo Zaza, con
opere di Olga Chernysheva,
Sofia Hultén, Alexey
Kallima, Susanne Kutter, e
Wolfgang Plöger, sabato
28 maggio 2011 dalle ore 19.00
alle ore 24.00.
Le
opere in mostra sono
eterogenee in termini di media
espressivi: fotografia, installazione,
video, disegno sono alcune
delle tecniche scelte, con
l’obiettivo di presentare
l’esperienza di chi
si trova nel mezzo. Gli artisti
selezionati dimostrano una
precisa consapevolezza del
mondo in cui vivono, ma lo
analizzano da attenti osservatori,
più che da interpreti
coinvolti. Le opere selezionate
commentano vari ambiti del
contemporaneo, alle volte
in modo sarcastico, altre
con sottili metafore, giungendo
a risultati mai polemici,
ma spesso conturbanti.
La
società contemporanea
russa è al centro dei
lavori di Olga Chernysheva
(Mosca, 1962), che presenta
una serie di recenti fotografie
ed un video del 2003, Russian
Museum, in cui, la lettura
di importanti quadri presenti
nelle collezioni dei musei
di San Pietroburg, è
alterata dai riflessi continui
dei visitatori sui vetri,
figure che entrano nella visione
dell’opera alterandone
la fruizione.
Una
miriade di piccoli oggetti,
rinvenuti in una vecchia cassetta
degli attrezzi sono i “protagonisti”
del video Past Particles,
di Sofia Hultén
(Stoccolma, 1972) le cui immagini
si susseguono come in una
sorta di assurdo glossario
visivo di forme, colori, materiali.
Nel
ciclo di foto Closed Party,
Alexey Kallima
(Grozny, 1969) opera su ritratti
di noti vips tedeschi, trasformandoli
in grotteschi e stravaganti
personaggi che sembrano alienarsi
dalla realtà.
In
Trilogie der Illusion. Die
Maske. Die Täuschung.
Die Falle, video di Susanne
Kutter (Wernigerode,
1971) del 2010, un ragno,
uno scarafaggio ed una farfalla
vivono ambienti familiari
e casalinghi, come fossero
i soli interpreti della quotidianità.
Nel
lavoro di Wolfgang Plöger
(Munster, 1971) dei semplici
neon, sono il supporto su
cui sono arrotolate delle
pellicole, la cui decodificazione
è possibile solo azionando
la luce, in un gioco di interpretazioni
che non è immediato,
al contrario prevede la precisa
volontà dell’osservatore.
In fine una installazione
site specific è composta
da una serie di pellicole
da 16 mm, su cui è
riportata una grafia tremolante
e insicura, che attraverso
dei proiettori si estende
nello spazio, ma continuando
a scorrere in modo perpetuo
rimane indecifrabile
“Attraverso
le vie di una “scena”
polifonica del reale e del
vissuto, quanto dell’utopico
e del sognato […] si
varcherebbero le prospettive
di un “metabolismo intellettivo”
alternativo, che, a detta
di Adorno, potrebbe incanalare
nel suo processo il lavoro,
la coscienza e il linguaggio.
Proprio nell’avvento
del global network e dell’iperrealtà
(Baudrillard), l’arte
continua a dare un pensiero,
a convocarlo e provocarlo”.
Giacomo Zaza