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MOSTRE
Sognoelektra (post)
   
VINCENT BIOS “Il muro ha un suono”
a cura di Martina Cavallarin
Palazzo Reale, Sala Duca di Montalto
Piazza Indipendenza, 1 – Palermo
 
dal 14 gennaio al 3 febbraio 2012
 

COMUNICATO STAMPA
Le opere di Vincent Bios mettono in scena l’inconscio personale e collettivo nelle
prestigiose sale del Palazzo Reale di Palermo.


Pannelli cosparsi di cemento perforati da proiettili di vario calibro. Mappature di emozioni e di segni.
Entrare nei prestigiosi spazi del museo significa per Bios ricostruire e proteggere la memoria, espandere il silenzio per non smarrire il ricordo. “Il muro ha un suono”.
inaugurazione venerdì 13 gennaio 2012 | ore 19 :00 | a cura di Martina Cavallarin
Palazzo Reale, Palermo

Il 13 gennaio 2012 sarà inaugurata la prima personale dell'artista Vincent Bios a
Palermo, nelle prestigiose sale del Palazzo Reale, con il Patrocinio della Regione
Sicilia, dell'Assemblea Regione Siciliana e della Fondazione Federico II.

Il muro ha un suono, questo il titolo della mostra, è l'atteso ritorno dell'artista nella sua
terra d’origine dopo l’esperienza artistica in Cina, le recenti mostre a Boston e Berlino e
la collocazione presso la società Polimeri Europa dell’ENI della sua reinterpretazione del
cane a sei zampe, simbolo della nota azienda.
Pittore bulimico ed energetico, artista performativo sia nei gesti con i quali riempie e
scarnifica le sue opere bidimensionali, sia nelle mise en scene che sono parte integrante e
vitale del suo lavoro, Bios ha una ricerca personale che indaga nella dimensione del
sociale concentrandosi su temi spigolosi come l’aborto, l’ecologia, le sopraffazioni, la
violenza, le barriere fisiche e mentali.

La sua straordinaria e inusuale pratica artistica, sempre in bilico tra pittura e installazione,
trova nei pannelli termoacustici realizzati da URSA, azienda italiana leader in Europa
nella produzione e commercializzazione di pannelli isolanti per l'edilizia, da sempre
attenta al rispetto dell'ambiente, il supporto fisico e concettuale delle sue opere, un modo
per assemblare i materiali più disparati - pittura, oggetti di riciclo, plastiche, tessuti,
cemento - in composizioni che vanno dalle piccole alle grandi dimensioni per un lavoro
artistico di forte impatto visivo ed emotivo.
Pannelli cosparsi di cemento o lasciati quasi a vivo e perforati da proiettili di vari calibri,
Magnum, piombini, Lupara. “Quelli di Bios Vincent sono i muri della vita che
raccontano la storia degli uomini che l’hanno vissuta.” – scrive l’architetto Michele
Premoli Silva, che ha realizzato il progetto espositivo – “Chi è stato in luoghi di
combattimento o di conflitto osservando il paesaggio circostante trova i segni di ciò che
è avvenuto anche a distanza di anni… moltissimi anni. Spesso questi segni sono sui muri
delle case dove raffiche di proiettili hanno inciso il loro alfabeto. Restano lì a ricordare
che tra quel muro e chi sparava probabilmente sono state interrotte delle vite. Vincent ha
scelto di raccontare la vita del Mondo attraverso il muro”.

Bios indaga l’inconscio personale e collettivo attraverso un’arte che si avvale di
performance - in cui cacciatori sparano virtualmente sulla preda, metafora per eccellenza,
o in cui l’artista impersona i “pinocchio” e ne simula crocefissioni - e di installazioni a
parete, quadri che si fanno scultura nell’accogliere gettate di colore, scarnificazioni,
oggetti circondati da numeri che sono un logo – come il 194, cifra che evoca la legge
sull’aborto – o parole, lettere, scritte.
La sua ricerca è prolifica e costante, sempre più rivolta a problematiche di eco
sostenibilità ed esistenza consacrate, necessariamente, alla spasmodica ricerca di giustizia,
verità, coscienza, amore. “La ricostruzione e la protezione della memoria – afferma la
curatrice Martina Cavallarin – si apre una strada nella superficie di cemento,
prepotentemente, come le pallottole che la trafiggono, per espandere il silenzio e non
smarrire il ricordo. Il muro ha un suono”.

Vincent Bios Il muro ha un suono
a cura di Martina Cavallarin
dal 14 gennaio al 3 febbraio 2012
inaugurazione 13 gennaio 2012 ore 19:00
Palazzo Reale, Sala Duca di Montalto
Piazza Indipendenza, 1 – Palermo

Con il patrocinio di:
Regione Sicilia | Assemblea della Regione Siciliana | Fondazione Federico II

Con il contributo di: Galleria Affiche - Milano | Galleria 71 - Palermo
Direzione scientifica: Scatola Bianca - Venezia
Progetto espositivo: Studio Premoli Silva
Concept comunicazione e progetto grafico: Tosi comunicazione
Orario di apertura: 14 gennaio - 3 febbraio 2012; lun-sab: 8:30-17:40; dom e festivi: 8:30-13:00 (la
biglietteria chiude un’ora prima del museo)
Ingresso: 3 euro
Informazioni: www.federicosecondo.org
Accompagna la mostra un prestigioso catalogo in tre lingue - italiano | inglese | cinese - con testi critici a cura di Martina Cavallarin | Micol Di Veroli | Michele Premoli Silva

 
 

Palazzo Reale, Sala Duca di Montalto
Piazza Indipendenza, 1 – Palermo

dal 14 gennaio al 3 febbraio 2012
 

 



 
 
 
 
 
 
 
 
 
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