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ANGELI SENZA ALI Alfonso e
Nicola Vaccari
Jacopo Valenzia
è un pittore.
Un giovane pittore.
Angeli senza ali racconta il duro percorso che dovrà compiere verso l’’affermazione
professionale
ed il successo
Una mostra di pittura sul tema dell'Olocausto di Antonio Dal Muto artista di Cesena organizzata dall'Associazione Culturale "Menocchio" di Cervia, la mostra è stata aperta alle scuole con visite guidate.
Mattia Moreni
"il Percorso interrotto" Ultimo decennio
(1985-1998)
La mostra di Cervia nella location dei Magazzini del Sale, dedicata all'ultimo periodo artistico
di Mattia Moreni
 
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Ignazio Fresu intervista Angelo Formichella, assessore alla cultura
di Poggio a Caiano

ll Comune di Poggio a Caiano nasce come porto fluviale dell'agglomerato oggi pratese, poi sotto i Medici si ha l'intervento eccezionale della Villa Medicea e della struttura agricola assolutamente sperimentale ad essa connessa. La villa era dedicata a speciali convivi dei neoplatonici e la struttura stessa ne rispecchia la finalità.

Ignazio Fresu Come comune Poggio a Caiano è uno dei più giovani comuni d'Italia, nasce nel 1962. Data la sua recente nascita e l'esiguità degli abitanti (non raggiungono i 10.000) e del territorio, risulta straordinaria la nascita nell'arco degli ultimi dieci anni di due importanti realtà museali: quella della Natura Morta (primo e unico museo italiano del genere) e quello di Soffici. Com'è stato possibile?


Angelo Formichella Il museo della Natura Morta è un museo nazionale, dello Stato. Noi e la Provincia di Prato abbiamo collaborato con lo Stato per questo museo che non è solo il primo d'Italia è anche il primo d'Europa e quindi il primo del mondo, cioè l'unico. Rappresenta la miglior produzione europea di questo genere. 200 opere stabilmente esposte e altrettante nel magazzino. Ciò garantisce una dinamicità espositiva garantendo una certa ciclicità delle opere in mostra.

L'allestimento rispecchia le finalità con cui le opere furono commissionate e concepite, destinate sia ad abbellire gli ambienti ma anche ad indagare la natura.

La sovrabbondanza delle opere permetterà anche una circolazione all'estero come quella prevista a breve a Shanghai.

Ignazio Fresu Per quanto riguarda il museo Soffici si può senz'altro dire che sia anch'esso una realtà unica e originale per la quale sono stati ottenuti finanziamenti anche dall’Unione Europea. Oggi che non esistono più mecenati si può dire che le strutture pubbliche li sostituiscano?

Angelo Formichella Sì forse, ma in modo diverso. Intanto Poggio ripara a un debito morale verso Soffici stesso. Il comune nasce nel 62 e Soffici muore nel 64 ma fa in tempo a disegnare il simbolo del comune. Con il museo colmiamo un debito rispetto a Soffici. Ardengo affermava che lui era diventato il luogo e il luogo era diventato lui. Voleva richiamare quel modo toscano di essere artista legato ad un luogo, un’unità profonda fra luogo e artista.

Il museo non si prefigge tanto la mera esposizione delle opere ma vuole essere un centro studi, miriamo a una raccolta, in originale o in copia, di tutta la produzione letteraria e artistica dell'uomo per indagare da qui su tutto il Novecento artistico toscano di cui Soffici fu il rinnovatore e il caposaldo. Questo centro può contribuire a promuovere gli artisti non tanto dandogli spazi (anche) ma soprattutto rianimando un fermento sulla produzione artistica in Toscana.

Ignazio Fresu Negli anni scorsi sono state realizzate importanti mostre d'arte. Intendete continuare in queste iniziative?

Angelo Formichella Abbiamo anche una posizione facilitata per farlo. Ogni qualvolta che apriamo questo forziere incredibile che è la villa Medicea ne scaturiscono sempre tracce importanti per eventi artistici da approfondire.

Per esempio rispetto a Bartolomeo Bimbi per la prima volta abbiamo catalogato la sua intera produzione. La stessa cosa abbiamo fatto per un artista barocco fiorentino, il Gabbiani, riuscendo a portare tante delle sue opere sparse in Toscana e in altre regioni rielaborando, di questo importante virtuoso pittore, un profilo assai più completo.

Ignazio Fresu puoi dirci qualcosa di più sul Parco della Piana?

Angelo Formichella Si tratta di un progetto della Regione al quale partecipiamo con entusiasmo. È del resto un progetto che potremmo dire inizi molti secoli fa con le Cascine che oggi chiamiamo di Tavola ma che erano le cascine di Poggio a Caiano, parte di questa fattoria eccezionale che nasce come programmo agricolo-ambientale. Lorenzo il Magnifico aveva idee chiarissime su questo luogo che pianifica con precisione: come produzione agricola, come luogo di ozio intellettuale e con altri interventi architettonici che continuavano sulle colline.

Il Parco della Piana sembra continuare questo spirito. Un parco che è dunque tante cose: parco agricolo recuperando attività umane a ridosso dell'abitato, ma anche progetto culturale come lo era nella mente di Lorenzo il magnifico.

Ignazio Fresu Ultima domanda: il recente interessante dibattito da voi organizzato sullo stato dell'arte in Toscana. Intendete proseguire su questa indagine e questo approfondimento?

Angelo Formichella In effetti quell'iniziativa si innesta in modo centrale nelle nostre intenzioni: mettere insieme i responsabili delle varie realtà artistiche e culturali metropolitane per monitorare e riflettere sul fenomeno artistico: per fare arte bisogna capire dove vogliamo andare.

Quel piccolo simposio produrrà un Quaderno Sofficiano – quella dei quaderni era in realtà era preesistente ai nostri musei: si tratta di agili quaderni economici che possono facilmente circolare ed essere di stimolo e di riflessione.

Ignazio Fresu

 
     
     
 
 
 
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