Il
18 luglio 1610 su una spiaggia
di Porto Ercole moriva Michelangelo
Merisi da Caravaggio.
Se Michelagnolo Amerigi non
fusse morto sì presto,
averia fatto gran profitto nell'arte
per la buona maniera che presa
avea nel colorire del naturale.
Il lapidario giudizio di Giovanni
Baglione rende grandiosamente
l'idea di quanto combattuto
dovesse essere già allora
il giudizio sull'appena scomparso
Caravaggio. Qualcuno disse che
come solo a pochi uomini è
concesso di fare, Michelangelo
Merisi seppe farsi artefice
e sceneggiatore della propria
morte: amici, nemici, nessuna
bottega e una «schola»
che ci mise meno di un secolo
a diventare un movimento internazionale.
Questo fu il Caravaggio,
e a quattrocento anni dalla
morte le celebrazioni in suo
onore non sono mai state così
tante.
A partire dall'appena istituito
Comitato Nazionale per
il IV centenario della
morte di Caravaggio,
presieduto da Maurizio
Calvesi, l'Italia intera
vede un fiorire di mostre ed
eventi dedicati al più
affascinante pittore di tutti
i tempi.
Oltre alla monografica allestita
a partire dal 18 febbraio e
terminata lo scorso 13 giugno
alle Scuderie del Quirinale,
Firenze ospiterà
"Caravaggio e caravaggeschi
a Firenze" fino
al 17 ottobre, agli Uffizi
e alla Galleria Palatina
di Palazzo Pitti. A
Milano si svolgerà un
convegno internazionale nel
giorno del compleanno del Merisi
(il 29 settembre) mentre a Roma
si terrà quello che chiuderà
le celebrazioni. Prendono inoltre
nuovo slancio gli studi sul
pittore lombardo non solo intorno
alle ormai del tutto ricostruite
vicende biografiche (pare ormai
ad un passo dall'essere esaudita
la speranza di veder liberato
il Caravaggio dall'obsoleta
categoria di “pittore
maledetto”) ma anche sulla
sua straordinaria rivoluzione
pittorica da un punto di vista
tecnico, tematico e iconografico.
Un' interessante novità
è giunta dall'allestimento
davvero originale dell'appena
conclusa mostra romana alle
Scuderie del Quirinale.
La coraggiosa scelta
degli organizzatori (l'idea
della mostra è stata
di Claudio Strinati, la cura
di Rossella Vodret e Francesco
Buranelli) è stata quella
di mettere in luce per una volta
non il seguito del Caravaggio
né l'eco europea della
sua pittura, ma la sua eccezionalità
soprattutto tematica attraverso
confronti e accostamenti di
opere provenienti da pinacoteche
di tutto il mondo, mai esposte
prima di questo momento nella
stessa rassegna.
Due piani di esposizione per
un totale di 24 opere di attribuzione
certa possibile grazie ad accurati
studi filologici sulle opere
stesse e sui documenti. La
National Gallery di Londra,
la Pinacoteca di Brera, il Metropolitan
Museum di New York, l'Ermitage,
la Gemaldegalerie di Berlino
sono solo alcuni dei prestigiosi
enti che hanno offerto in prestito
le loro opere rendendo possibili
accostamenti come quello delle
due Cene di Emmaus
o dei Musici con Il
suonatore di liuto,
oltre al contributo delle gallerie
romane per le tre versioni
del San Giovanni Battista
o l'eccezionale concessione
da parte dell'Ambrosiana
della Canestra di frutta,
uscita per la prima volta dalla
sua sede originale.
Ancora, in ambito sacro,
si sono viste messe a confronto
alcune delle grandi pale
romane con altre del
periodo siciliano come
il Seppellimento di
Santa Lucia, una delle
ultimissime tele del maestro
lombardo.
Ne è scaturito dunque
un percorso coerente e circoscritto
volto ad una valutazione dell'iter
caravaggesco non solo da un
punto di vista cronologico o
dell'influenza di un maestro
nei confronti della sua “bottega”
(termine improprio se si parla
di Caravaggio) ma dell'unicità
assoluta de colorir che ha introdotto
e più in generale del
naturalismo del maestro lombardo
nei suoi caratteri di assoluta
fedeltà al vero e di
intensa resa dei sentimenti
umani.
Per questo a quattrocento
anni dalla sua morte, Caravaggio
si conferma anche da un'inchiesta
del NY Times come il
pittore più amato di
tutti i tempi, notizia
confermata dal record di visite
quotidiane alla mostra del Quirinale:
5.088 visitatori al giorno,
dato eccezionale per una mostra
italiana. In questo anno caravaggesco
ancora un evento d'eccezione
aspetta gli appassionati: il
18 luglio in tutta Italia è
la “Notte del
Caravaggio”, con
la Galleria Borghese
aperta dalle 19 alle 24 per
esporre cinque dei suoi caravaggio
mentre il San Giovanni
Battista, che Merisi
portava con sé nell'ultimo
viaggio, sarà a Porto
Ercole. A Roma,
alla Galleria Corsini anche
il Narciso, la Giuditta
e Oloferne e il San Giovanni.
Completano il panorama le chiese
romane di San Luigi dei Francesi,
Santa Maria del Popolo e Sant'Agostino
i cui caravaggio nelle cappelle
beneficeranno di un'illuminazione
particolare e di orari d'apertura
straordinari.
Aurora Tamigio
giugno 2010
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