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POST
| SILVA
CAVALLI FELCI - INTRECCI a cura di Paola
Tognon |
17
giugno – 9 luglio 2014 EX CHIESA DELLA
MADDALENA, BERGAMO
Inaugurazione martedì 17 giugno 2014,
ore 19.00
L’ex Chiesa della Maddalena
a Bergamo accoglie, dal
17 giugno al 9 luglio, la
personale di Silva Cavalli
Felci (Bellinzona, 1935):
un “intreccio”, come sottolinea il
titolo, di cicli, titoli, date e collaborazioni
artistiche, frutto di una riflessione
sensibile che, partendo dalla coscienza
del sé e del circostante, dalla storia
e dalla complessità concettuale della
realtà, ha dato vita a dei lavori
caratterizzati da un affascinante,
quanto inscindibile, binomio di sintesi
e immediatezza. Negli ultimi anni
la ricerca della Felci si è orientata,
infatti, verso una meticolosa operazione
di epurazione della materia che restituisce
forza primigenia a forme elementari
e totemiche. Moderni feticci – realizzati
con schiume poliuretaniche, specchi
e acciaio inox – in cui si aprono
onde, scalfitture e tagli che accentuano
gli aspetti dimensionali e simbolici
della sua poetica. Accanto ad alcune
sculture, realizzate dal 2008 al 2012
(Onda nera, Bitonale, Ascesa, Divergenza,
Sesamo bianco), e a quattro installazioni
site specific, saranno presenti in
mostra una serie di carte del 2013
e i libretti realizzati in stretta
collaborazione con scrittori e poeti.
Chiude questo piccolo excursus – inteso
come sintesi di un percorso terapeutico
di condivisione e di un processo di
collaborazione tra esperienze autoriali
– “La vita è insufficiente”, un volume
monografico curato da Paola Tognon
che, dagli anni Settanta a oggi, ripercorre
un eclettico cammino artistico e biografico.
Due serate, durante il periodo
della mostra, saranno dedicate
a momenti di riflessione e confronto
legati ai progetti della Fondazione
Emila Bosis (nata nel 1998, dopo la
chiusura dei manicomi, che si occupa
della riabilitazione e della risocializzazione
di persone con disagio psichico) e
alla Sandplay Therapy.
Note biografiche:
Silva Cavalli Felci nasce nel 1935
a Bellinzona in Svizzera. Dopo le
scuole superiori trascorre un biennio
a Londra e frequenta alla St. Martin’s
School of Art il corso di disegno
e stage design. Nel 1969 conclude
gli studi presso l’Accademia Carrara
di Belle Arti di Bergamo. Accanto
al percorso artistico, dal 1997 conduce
laboratori di attività espressive,
attenti all’indagine e alla voce del
disagio. Vive e lavora a Bergamo e
a Manerba del Garda. www.silvacavallifelci.com
EX CHIESA DELLA MADDALENA
via Sant’Alessandro 39/b, Bergamo
Orari: sabato 16.00 – 20.00, domenica
11.00 – 20.00 - Ingresso libero
Appuntamenti 19 giugno 2014, ore 21.00
– Fondazione Emilia Bosis
Idea, progetto, edificio, Pier Giacomo
Lucchini
24 giugno 2014, ore 21.00 – Sandplay
Therapy
Ascoltare le immagini, curare con
la sabbia, Sonia Giorgi, Filomena
Rosiello
Per informazioni: Tel. 3331180656
UFFICIO STAMPA ANTEA
anteapress@gmail.com |
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POST
| B-Gallery.
SFIGGY VROOOM! personale di Alessio
Bolognesi |
a
cura di Daria Battilana - testi critici:
Giovanna Lacedra
Inaugura mercoledì 18 giugno alle
ore 19.30 alla B-Gallery,
“SFIGGY VROOOM!” la prima personale
a Roma di Alessio Bolognesi, l’artista
ferrarese papà di Sfiggy, l’anti-eroe
neopop totalmente bianco con occhietti
vispi, sorriso sghembo, pieno di cicatrici
che con la sua apparente aria da sfigato
riesce a essere portatore di istanze
rivoluzionarie e della giusta carica
di ironia e divertimento che ci permettono
di guardare avanti e, come suggerisce
il titolo della mostra “viaggiare
a tutto gas, come in sella a una potente
moto rombante… SFIGGY VROOOM!”.
Per questa prima romana, Sfiggy
farà il suo ingresso nella capitale
domenica 15 giugno dalle ore 10.30
in via Marilyn Monroe, dove Alessio
Bolognesi realizzerà un murale per
[COLLA] INTERNATIONAL STICKER ART
SUMMIT, il festival internazionale
e indipendente dedicato alla sticker
e poster art.
In mostra in galleria, fino
al primo luglio, 17 disegni e 20 tele
accompagnano i visitatori nell’epos
di Sfiggy, un viaggio in avanti e
a ritroso nel tempo, senza mappe,
senza itinerari, senza un ordine cronologico
prestabilito.
Come racconta Giovanna Lacedra
nel testo critico che accompagna
la mostra: “Visitando una mostra di
Alessio Bolognesi può accaderci di
sorprendere Sfiggy in compagnia di
personaggi che appartengono alla nostra
memoria visiva. Pollon, Hello Spank,
Dylan Dog e molti altri. E la stessa
tecnica con cui tali vicende vengono
narrate rimanda alla tradizione giapponese
delle stampe ottocentesche (pensiamo
agli ukiyo-e del periodo Edo realizzati
da artisti come Hokusai e Hiroshige)
o dei più recenti anime. Ampie aree
accuratamente campite vengono racchiuse
da un nero contorno, che si assottiglia
o ispessisce a seconda della necessità
rappresentativa. L’immagine che ne
risulta è esteticamente chiara, pura
e leggibile.
Alessio Bolognesi recupera
una serie di carte datate tra 1820
e 1870. Istintivamente decide di “prepararle”
in maniera piuttosto grossolana, sporcandole,
cioè, con del colore diluito. Ad asciugatura
avvenuta, il fondo si presenta come
un insieme di macchie apparentemente
casuali. A questo punto Alessio dà
la caccia a Sfiggy. Prende a giocare
a nascondino con lui. [...] Nasce
così una serie di illustrazioni in
cui il testo scritto a mano e le macchie
di colore acquerellato, fungono da
texture per vere e proprie acrobazie
emozionali.
I
lavori più recenti aprono
invece un nuovo ciclo, attualmente
in progress, titolato I dolori del
giovane Sfiggy. Il riferimento al
romanzo giovanile di Goethe non è
da ricercarsi nella trama, quanto
piuttosto nel titolo. Si tratta di
opere realizzate ad acrilico su tele
di lino grezzo di piccolo e medio
formato, raffiguranti uno Sfiggy apparentemente
irrobustito, eppure eroso dentro.
Questi traumi interni, localizzati
in specifiche parti della sua ossatura,
vengono rintracciati per mezzo di
aperture rettangolari, somiglianti
a lastre radiografiche, dipinte su
determinate zone del corpo. Può trattarsi
di un’ernia intravertebrale come di
una lesione al legamento di una caviglia.
In ogni caso si tratta di “dolori”
fisici che si fanno metafora di “traumi”
di altra natura.
Perché, citando il Piccolo Principe
(Antoine De Saint-Exupery), l’essenziale
è invisibile agli occhi”.
B-Gallery Piazza di Santa Cecilia
16, Roma - 18
giugno - 01 luglio 2014
Opening: mercoledì 18 giugno ore 19.30
Domenica
15 giugno dalle ore 10.30 Alessio
Bolognesi realizza un murale per [COLLA]
INTERNATIONAL STICKER ART SUMMIT in
Via Marilyn Monroe |
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POST
| FELISCATUS
I GIORNI PIÙ LUNGHI - 11DREAMS
Art Gallery |
Durante
la mostra Upside Down del
mese di dicembre a Milano ho utilizzato
il tempo della permanenza in Galleria
disegnando. A penna, prima su carta
bianca formato A4, poi su cartoncino
ocra gialla chiara e avorio. Sin dai
primi fogli ho notato che l’Isola,
tema ricorrente dall’ottantasette
in poi, che periodicamente affiora
per farsi disegnare e dipingere, aveva
subito delle modificazioni che lì
per lì non mi sono parse di grande
importanza, mi sono accorto in seguito
che invece lo erano.
C’era sì la forma della barca,
di essa ben riconoscevo la prua e
il timone, ma il corpo legnoso centrale
su cui il tessuto, solitamente rosso,
esibiva la vitalità delle sue pieghe,
era stato sostituito da alcune file
di onde piuttosto allungate; e al
posto dell’albero frondoso, che nelle
isole prendeva sole, o semplicemente
luce, e rilasciava profonde ombre
su parte delle fisiognomiche volute
del manto, si ergeva un assorto e
immobile ippocampo che sulle onde
stava conficcato attraverso il prolungamento
di una o – per permettergli una stabilità
maggiore – più protuberanze, tra quelle
che fuoriuscivano dal fitto, scuro
e stratificato intreccio di tratti
e che ne costruivano il frastagliato
profilo, come fossilizzate creste
e dritti o arcuati aculei.
Per disegnare, su un formato
orizzontale con un rapporto
di uno a uno e mezzo ma anche, nei
cartoncini, prossimo a due, utilizzavo
una biro blu. Così sono andato avanti
per alcuni giorni e per una quindicina
di disegni. Poi, di punto in bianco,
è ritornata l’isola che conoscevo
da tanti anni, in alcuni periodi d’indubitabile
pittura punto di riferimento e antologia
di cose: la barca accasata sulla sabbia,
il drappo, in un’altra vita della
barca vela che le permetteva di muoversi,
l’albero da cui questa era sostenuta
di nuovo in grado di fare rami, foglie,
fiori, frutti. Ho continuato così
a disegnare senza altri cambiamenti
sino alla fine della mostra. Dopo
la chiusura di essa e il ritorno a
Tortona, verso la fine di dicembre
ho cominciato a dipingere a olio su
tavola. La scelta del soggetto di
questi dipinti non mi poneva alcuna
difficoltà o dubbio: l’isola di onde
con il cavalluccio marino.
...] F.C.
FELISCATUS
I GIORNI PIÙ LUNGHI
22 giugno – 13 luglio 2014 - Ore 16
– 19 tutti i giorni, chiuso il lunedì
www.11dreams.it
- 11DREAMS Art Gallery Via
Rinarolo, 11/c 15057 Tortona (AL)
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Valentina
Chiappini
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POST
| Circoloquadro.
STATEMENTS a
cura di Ivan Quaroni
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Artisti
partecipanti: Valentina
Chiappini, Pamela Del Curto, Angela
Dibiase, Lorenzo Fabietti, Patricia
Fraser, Marianna Gasperini, Klaus
Morgue, Sara Rambaldi, Brigitta
Rossetti, Serena Rossi, Martino
Saccani, Ersilia Sarrecchia.
Circoloquadro presenta Statements
2014.2, una collettiva che riunisce
dodici artisti che negli ultimi
due mesi hanno preso parte alla
sesta edizione del workshop Manuale
per artisti. Tutto quello che un
artista deve sapere per entrare
nel mondo dell’arte contemporanea,
ideato e curato da Ivan Quaroni.
Il titolo Statements fa
riferimento a quella che è la poetica
di un artista, una sorta di dichiarazione
d'intenti, di finalità perseguite
e mezzi utilizzati. Sottoforma di
un breve testo inserito in catalogo,
gli artisti illustrano la propria
pratica artistica e le questioni
teoriche, estetiche e sociali che
affrontano, arricchendo la fruizione
visiva dell’opera con un’interazione
comunicativa.
L’esposizione
affianca opere che si differenziano
per tecniche utilizzate, media espressivi,
tematiche affrontate. Non essendoci
un fil rouge eletto a principio
ordinatore, ciascun lavoro si fa
portatore di un discorso a sé e
di una propria aura artistica, facendosi
portavoce emblematico dell’arte
di ciascuno.
Le opere pittoriche
mostrano la presenza di materiali
che spaziano dalle sfumature a carboncino
nel lavoro di Marianna Gasperini,
alla combinazione di smalti e grafite
in Ersilia Sarrecchia, all’uso inusuale
del catrame che dona matericità
all’opera di Lorenzo Fabietti.
Tra le tecniche, il collage è sperimentato
in diversi modi: il collage polimaterico
è affiancato all’impego dello spray
da Serena Rossi per dar vita a composizioni
pirotecniche; il collage digitale
è utilizzato e rielaborato da Klaus
Morgue per creare ambientazioni
iconografiche di sapore apocalittico;
Sara Rambaldi lo adopera concettualmente
per restituire immagini ironiche
sul tema dell’amplesso, stampate
con il torchio.
Strettamente legate al vissuto quotidiano,
Valentina Chiappini
presenta un lavoro che inscena pensieri,
simboli e calligrafismo; Brigitta
Rossetti ricerca un dialogo
contemplativo con la natura, denunciando
un allontanamento dell’uomo da essa;
Patricia Fraser
indaga con la fotografia il rapporto
che l’ombra intrattiene con le superfici,
che diventano pattern; Angela
Dibiase investe di importanza
iconica oggetti di uso quotidiano.
Legati a una concezione dell’arte
performativa e concettuale, Pamela
del Curto propone una fotografia
testimone di un’azione trascorsa
ma portatrice di una riflessione
sempre attuale; Martino
Saccani recupera il ready-made
duchampiano inserendolo in una nuova
modernità in cui gli oggetti si
smaterializzano per divenire concetto.
Per la mostra verrà pubblicato un
catalogo con testo di Elisa Fusi.
Inaugurazione: lunedì 23 giugno
2014, dalle 18.30
In mostra dal 24 al 28 giugno
2014
Orari: da lunedì a sabato dalle
15 alle 19, o su appuntamento
Informazioni: info@circoloquadro.com,
Tel. 339 3521391
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ed Eventi segnalati.
Un' Agenda che segnala con i Post un calendario
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