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Peter Halley |
POST
| SCACCO
MATTO Fortunato Depero, Peter Halley |
a cura di Graziano Menolascina
e Giancarlo Carpi, mostra
aperta fino al 10 GENNAIO
2015
Il teatro Futurista di Fortunato Depero,
dove l’azione scenica sostituisce
gli attori con individualità astratte
inserite in uno spazio scenico colorato,
le geometrie elementari dei suoi atomi
incontrano la fluorescenza dei colori
di Peter Halley tra geometrie del
quotidiano all’invadenza che non si
limita allo spazio fisico. Peter
Halley decodifica l’indagine
di Foucault sulle strutture geometriche
degli edifici, mirate a vigilanza
ed esercizio del potere da cui ne
scaturisce un quadrato minimalista
monocromo, al centro del quale inserisce
un altro quadrato - diviso da tre
strisce verticali, la finestra con
le sbarre - una tra le sue icone più
riconoscibili. Informazioni e immagini
sono la teoria fondamentale del Neo-Geometric
Conceptualism, espressione artistica
che denota l’opera di Halley insieme
a quelle di Ashley, Koons e Bickerton.
Questi concetti si esprimono nella
sua opera come spazi chiusi e definiti,
interconnessi da condotti, cavi e
linee di comunicazione.
In Fortunato Depero parte
delle opere mostrano il percorso di
Depero (con Balla) verso l’astrattismo
analogico futurista (Danza di Chiofissi)
che sviluppa la scomposizione analitica
della figura/spazio in “Ritmi di ballerina
+ clowns”, quadro esposto con i raggisti
a Roma nel 1914. Lo spazio - geometricamente
ricomposto in interni di accento metafisico
(1916-17) - emana superfici colorate
e dinamiche che prolungano nel quadro
l’emozione dello spettatore. Il quadro
stesso è ricollocato nella sua realtà
dopo il precedente oggettuale dei
“complessi plastici”. Vi compaiono
successivamente gli automi nello spirito
dell’arte meccanica degli anni venti,
come nel dipinto “I bevitori e la
locomotiva” del 1925. Sono figure
sintetiche riutilizzabili nelle arti
minori – dalla copertina, al manifesto,
alla tarsia – nelle quali emerge quella
natura pubblicitaria dell’arte
che Depero comprese come esito della
“Ricostruzione futurista dell’Universo”.
DAL
25 SETTEMBRE 2014 AL 10 GENNAIO 2015
INAUGURAZIONE GIOVEDÌ 25 SETTEMBRE
2014 ORE 18.30
GALLERIA IN ARCO Piazza Vittorio
Veneto, 3 10124 Torino
tel/fax +39 011 8122927
www.in-arco.com info@in-arco.com |
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POST
| TEXTURE
Personale di Maurizio Cariati |
a cura di Loredana Barillaro
presso Loft Gallery
Dal 3 Ottobre al 22 Novembre 2014
Vivace,
briosa, unica. E’ così che
si delinea Texture, la personale di
Maurizio Cariati, curata da Loredana
Barillaro, che si aprirà alla Loft
Gallery di Corigliano Calabro (Cs)
il 3 ottobre prossimo.
Una trentina di lavori fra dipinti
e disegni, soprattutto di piccole
dimensioni, realizzati su tessuto
a partire dal 2008. Una mostra che
per la prima volta vede accanto ai
dipinti estroflessi su tessuto anche
opere “piatte” e disegni su carta
colorata a creare un unico filo conduttore
per raccontare momenti di vita quotidiana
in contesti tanto familiari quanto
inconsueti.
Una sorta di chiamata a raccolta
in cui lavori già visti,
appartenenti a collezioni private,
si mostrano accanto ad opere inedite.
E come per la juta, che l’artista
afferma costituire un forte richiamo
alla sua terra di origine, allo stesso
modo il tessuto interagisce con il
soggetto che egli vi ritrae. Una scelta
certo non casuale ma fatta con cura,
e che suggerisce come il dipinto abbia
inizio – letteralmente e in maniera
ancora più forte – a partire dal suo
supporto, il quale, forse, ha già
vissuto una propria vita.
L’artista pone insieme persone,
animali e cose atteggiandoli
in mode e pose dal piglio ironico,
basti guardare le espressioni, la
mimica dei volti che, assieme ai titoli,
rendono chiaro il “campionario umano”
che ci si trova davanti.
“…l’ironia è solo una, nessuna, centomila
maschere del volto che rappresento.
Fare di un proprio difetto un punto
forte e di bellezza è per me la vera
perfezione.” (Un intenso rapporto
a due, intervista di Luca Cofone,
SMALL ZINE N. 6, aprile-giugno 2013,
pp 4-5).
Maurizio Cariati allarga quindi il
suo spettro di indagine emotiva in
un ciclo, un progetto che ha un tempo,
un inizio e una fine, e che ora è
“necessario” mostrare, ma egli, afferma,
è solo uno “strumento attraverso cui
un lavoro viene alla luce e decide
che ruolo ricoprire nel mondo”.
E Texture in fondo
non è altro che una tappa di un percorso
che l’artista certamente continuerà
a tracciare.
Vernissage
venerdi 3 Ottobre ore 18.00 -
Via Margherita, 47 87064 Corigliano
Calabro (Cs) cell. 347.5948491
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POST
| Giuseppe
Lo Schiavo - Burning Giraffe Art Gallery
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Giuseppe
Lo Schiavo Beyond Reality
Beyond Photography fino al
al 10 novembre
A partire da giovedì 25 settembre
2014, Burning Giraffe Art
Gallery presenta una personale
dell’artista Giuseppe Lo Schiavo
(Vibo Valentia, 1986, vive e lavora
a Londra) dal titolo Beyond Reality.
Beyond Photography. La mostra è il
secondo appuntamento del nuovo spazio
espositivo di Via Eusebio Bava 8/a,
a Torino, e prosegue nel suo intento
di promuovere i giovani artisti emergenti,
presentando tre progetti fotografici,
realizzati da Lo Schiavo, accomunati
da un chiaro riferimento alla storia
dell’arte e, in particolare, ad alcuni
suoi periodi fondamentali in ambito
pittorico, oltre che dal desiderio
dell’artista di sviluppare un discorso
creativo che vada oltre il medium
espressivo utilizzato: la fotografia.
La serie Ad Vivum
è stata ideata come un viaggio senza
limiti spazio-temporali; un ponte
che collega i maestri della pittura
fiamminga (Vermeer, Jan ven Eyck,
Robert Campin, oltre a Tiziano e Antonello
da Messina) con la fotografia digitale;
un amalgama dell’estetica classica
e di modalità espressive tipicamente
contemporanee. Nelle immagini convivono
luci calde e fredde diffuse e distribuite
sui soggetti, come nei ritratti fiamminghi.
Sculture di ombre dolci, soggetti
immobili, silenziosi e lisci come
il marmo.
Le opere della serie Levitation
sono caratterizzate da una composizione
illusoria che trae ispirazione dalla
lezione del maestro surrealista Renè
Magritte. Le fotografie che la compongono
non riproducono la realtà, ma illustrano
un universo immaginario, frutto delle
infinite potenzialità dello strato
subconscio della mente. L’uso del
bianco e nero funge da ponte tra il
passato pittorico e il presente fotografico,
dando vita a un ipotetico scenario
futuro dai tratti illusori.
La terza serie fotografica, presentata
in anteprima assoluta in occasione
della mostra presso Burning Giraffe
Art Gallery, s’intitola Art Currency
e si sviluppa come una provocatoria
collezione di ritratti di grandi protagonisti
della scena artistica mondiale (da
Andy Warhol a Jeff Koons), che trovano
il loro supporto ideale in un “letto”
di reali banconote giustapposte.
Giuseppe Lo Schiavo, laureato in Architettura
all’Università La Sapienza di Roma,
è specializzato in Architectural 3d
Visualization.
L’unione tra la moderna computer
grafica e la fotografia ha
reso possibile la realizzazione delle
sue sperimentazioni. Per l’artista
la macchina fotografica è il braccio
del pittore, prima che del fotografo,
pronto a dare forma al suo immaginario,
nel tentativo di svincolare il mezzo
fotografico dalla realtà. I lavori
di Giuseppe Lo Schiavo sono stati
scelti per numerose mostre in musei
e gallerie a livello internazionale,
tra cui: la Saatchi Gallery di Londra,
l’Aperture Foundation di New York,
il MACA (Museo Arte Contemporanea
Acri) Cosenza, La Mixer Gallery di
Istanbul e in altre gallerie a Roma
e Monaco di Baviera.
La mostra Beyond Reality.
Beyond Photography avrà una
seconda tappa, dall’11 dicembre 2014
al 20 gennaio 2015, presso la Galerie
für Fotografie der Gegenwart “Ingo
Seufert” di Monaco di Baviera.
Giuseppe
Lo Schiavo. Beyond Reality. Beyond
Photography
Dal 25 settembre al 10 novembre 2014
Vernissage: giovedì 25 settembre 2014,
dalle 18:30 alle 23:00
Orario di apertura: dal martedì al
venerdì, 15-19; sabato, 15.30-20
Su appuntamento: info@bugartgallery.com;
t. 0115832745; c. 3477975704
Burning Giraffe Art Gallery
(BUG) Via Eusebio Bava 8/A, 10124,
Torino
http://bugartgallery.com;
info@bugartgallery.com; t. 0115832745;
c. 3477975704
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POST
| Whoops
di Marco Pio Mucci - Cantina Montone |
Dal
4 ottobre al 9 novembre,
cantina montone presenta Whoops,
prima mostra personale del giovanissimo
artista Marco Pio Mucci. Inaugurazione
sabato 4 ottobre, dalle 17:30 alle
21.
cantina montone è aperta solo su
appuntamento. Ingresso libero.
È prevista un'apertura straordinaria
in occasione della Decima Giornata
del Contemporaneo organizzata da
AMACI, l'Associazione dei Musei
d'Arte Contemporanea Italiani, sabato
11 ottobre 2014, ore 10-19. In esposizione
lavori prodotti nell'ultimo anno:
immagini ricavate da foto amatoriali
rielaborate, con una sensibilità
pittorica, su supporto rigido di
Carton Plume, generando un involucro
lasciato quasi al suo stato grezzo
che allude a una cornice. Le opere
sono una narrazione di vizi e affetti
che arrivano dal vissuto dellʼartista.
Costruzioni arbitrarie e riferimenti
semplici che hanno sempre un senso,
perché sono una sua determinazione,
un suo certo punto di vista.
Untitled (long ear dog)
(2014) tratta la singolarità degli
intrecci. Descrive il risultato
di un incrocio genetico tra un Labrador
e un Cocker. Ciò ha portato a un
animale con «un colore unico, un
pelo unico, una “natura” unica».
Dalla molteplicità delle esperienze
quotidiane viene anche Untitled
(feet) (2014) dove un particolare
di corpo femminile, i piedi di una
donna colti nella loro
sensualità, diventa un efficace
elemento linguistico. L'opera OOOO
– OOOO – OOOO – OOOO (2014) è una
foto che riprende una parte della
curva di uno stadio da calcio in
cui sono state modificate scritte,
bandiere e slogan, lasciando intatta,
invece, l'estetica del colore.
Infine, il cortile ospita la scultura
La nuova condizione di essi, lavoro
del 2012, in cui l'artista ripropone
un frammento del bordo di un campo
da calcio con l'intento di suggerire
una nuova visione allegorica del
gioco.
Per l'occasione, cantina
montone ha prodotto delle
one T-shirt dipinte a mano. Le magliette
si possono acquistare durante l'evento
e su richiesta per e-mail. In vendita
anche i vini prodotti: Taurasi,
Irpinia Aglianico, Greco e Fiano.
Tra cui il Taurasi (2007) in edizione
limitata di 30 bottiglie con etichetta
d'artista firmata e numerata. Il
ricavato sarà destinato alla produzione
delle prossime iniziative.
Si ringrazia il
Sindaco del Comune di Montoro Mario
Bianchino, l'Assessore Luigi Toro,
Stella Grieco, per la traccia redazionale,
Ciro Grimaldi, per l'affetto, la
Pro Civis Montoro, per la collaborazione,
e il Museo Madre, per il sostegno.
Marco Pio Mucci è
nato a Benevento nel 1990. Oggi
vive e lavora a Milano, dove ha
frequentato l'Accademia di belle
arti di Brera. Ha esordito nell'ambito
della mostra collettiva Fuoriclasse:
20 anni di arte italiana nei corsi
di Alberto Garutti, GAM - Galleria
d'Arte Moderna, Milano (2012) e
ha partecipato al Premio Lady Dior
as Seen By / A New Generation of
Italian Artists, a cura di
Cloe Piccoli, selected by Laura
Cherubini, Triennale di Milano,
Milano (2012).
Marco Pio Mucci – Whoops
4 ottobre - 9 novembre 2014
opening 4 ottobre 2014, ore 17:30
– 21
Apertura speciale, per la Decima
Giornata del Contemporaneo - AMACI,
11 ottobre 2014, ore 10-19
cantina montone Via Parrelle,
149 IT – 83025 Montoro (AV)
- www.cantinamontone.com
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POST
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La Grande Bellezza Italia ad Amsterdam |
Fino
al 1 novembre 2014 CBK Amsterdam
La cultura italiana nei Paesi Bassi
è presente da secoli, ma non è sempre
stata evidente.
Banchieri, stuccatori, mercanti d'arte,
stampatori, spazzacamini, terrazzieri,
fabbricatori di
ghiaccio, artisti, studenti e proprietari
di ristoranti hanno lasciato il segno
e influenzato la
vita quotidiana olandese.
Le loro esperienze, i loro ricordi e
le loro storie hanno lasciato su Amsterdam
una coltre
leggiadra, un velo di luce invisibile,
una stratificazione con molti livelli
che influenzano il DNA
olandese.
La Grande Bellezza
celebra la bellezza degli influssi italiani
nei Paesi Bassi tramite le arti
figurative, audiovisive, e la fotografia.
Gli artisti che prendono parte alla
mostra sono Roberto Caradonna,
Pierluigi Pompei,
Claudio Varone, Sonia Cillari, Maurizio
Montalti, Monica Ragazzini e Silvio
Zangarini. Daniela Malaica, Francesco
Ragalmuto Garito, Dario Scapitta, Augusto
Forti e Michela Mazzeo espongono
inoltre i loro lavori di gioielleria
e di design.
APERTURA: 25 settembre 2014 ore 16.30
Inaugura la mostra l'ambasciatore italiano
nei Paesi Bassi, Francesco Azzarello,
col contributo di Thijs Reuten, membro
del collegio comunale Amsterdam
Oost, Rita Venturelli, direttore Istituto
Italiano di Cultura, Massimo Benvegnù,
critico
cinematografico, Carla Regina, mezzosoprano.
La mostra si chiude sabato 1 novembre
con una festa ispirata al film La Grande
Bellezza
in occasione della Museumnacht, a partire
dalle ore 19.00,
www.museumnachtamsterdam.nl
La Grande Bellezza è
un progetto della fondazione Culturissima
in collaborazione col
CBK Amsterdam, e col supporto e patrocinio
dell'Istituto Italiano di Cultura nei
Paesi Bassi.
La Grande Bellezza fa parte del progetto
1001 Italianen.
Si ringrazia: Appetito Novitalia, Da
Gustare, Roberto Gelato, Ferraro Wijn,
Olio De Ritis,
MariCase, Casa Di Maggio, Serena Libri,
Italië Magazine. |
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POST
| RELOADED
AGAIN SPAZIO ARTEPASSANTE DI PORTA VITTORIA |
FINO AL 15 0TTOBRE 2014
Vernissage 24 Settembre ore 18,30
Siamo lieti di salutare l’Estate
rinnovando la mostra Reloaded presso
la spazio Artepassante di
Porta Vittoria. In questo
periodo di cambiamento continiuamo
a cercare a Milano un angolo di pace,
un luogo magico dove possiamo lasciare
la nostra mente libera di fantasticare.
Qui non ci sono boschi fatati.. ma
l’universo degli artisti permette
di immaginare vite oltre il cemento,
mondi paralleli dove il riflesso della
città si trasforma in qualcosa di
diverso, dove ognuno recita la parte
che desidera gli appartenga.
Qualche gradino sotto la strada presentiamo
le opere degli artisti visionari e
sognatori che hanno dato vita allo
spazio nella mostra iniziata a Luglio,
con l’aggiunta di protagonisti nuovi,
e con una serata di apertura che sarà
occasione di vedere live l’attività
di alcuni di loro.
Il
progetto espositivo era partito
dall’idea di riproporre in veste nuova
e ampliata, e fuse in una, le mostre:
VIETATA LA RIPRODUZIONE con René Pascal
BIENVENUE NELLA REALTA’ con Fulvio
Martini e Frantz Gauviniere
La collettiva di fotografia LINGUAGGI
DEL CORPO con la partecipazione di
Marco Casolino.
GENERAZIONI D’INCHIOSTRO con Mariarita
Renatti,
TRANSIZIONE ACQUATICA con Ramona Zordini,
CERVELLI SU CARTA con Akab Blind,
Zibe, Daniele Aimasso, Mariarita Renatti
, Loris Dogana, Pilar Dominguez, Giovanni
Manzoni Piazzalunga, Valentina Campagni,
Lord Pepper.
Con
il rientro in città si intende
ora arricchire il cast degli attori
coinvolti per fortificare i concetti
di base: si vedranno opere pittoriche
di Eleonora Prado, Elena Della Rosa
e Giada Fossà, quelle grafiche di
Sonia Aloi.
La
vernice del 24 settembre inizia animata
dalla partecipazione di Loris Dogana
, che realizzerà serigrafie con l'ausilio
della giostra serigrafica di Riccardo
Piperno, che presenterà il suo funzionamento
e alcuni lavori già effettuati con
lo strumento.
La serata inaugurale sarà anche occasione
di presentare tutte le iniziative
promosse dall'Associazione Gmp Art
all'interno del progetto Artepassante,
fino alle porte di Expo, quello che
sarà per Milano la grande Esposizione
Universale, ricchissima di attività
che non anticipiamo: da qui ad allora
l’impegno è di far diventare lo spazio
Artepassante un punto di riferimento
per i milanesi, per chi si nutre anche
di cultura. Luogo di aggregazione
e sperimentazione, casa di artisti
emergenti ma dal già riconosciuto
talento innovativo, e casa di chi
vuole imparare l’arte. Sarà infatti
presentata al pubblico tutta l’attività
di laboratorio di tecniche artistiche
prevista dal mese di ottobre, e che
potrà coinvolgere sia il professionista
che il nascosto talento del cittadino
neofita. Insegnante e coordinatrice
per altri docenti ospiti sarà Pilar
Dominguez, esperta nel campo dell’Incisione,
presente in mostra con alcune opere
saggio delle attività possibili in
questo contesto.
Inoltre ora tutto è pronto per l’
abbinamento di eventi legati ad una
disciplina artistica alle tematiche
espresse nei format. Si prevedono
serate con performances , esibizioni
live di pittura, sketching, sessioni
di incisione e stampa, con la possibilità
di vedere un’ opera stampata su magliette
e altri supporti, esibizioni live
di danza e teatro.
E’
arrivato il momento...iniziamo a valorizzare
l’entusiasmo di Milano!
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POST
| Giochi
di ruolo opere di Susy Manzo - Galleria
Francesco Zanuso |
a
cura di Angela Di Lavore
- Dal 1 al 9 Ottobre 2014
Inaugura mercoledì 1 ottobre alle
ore 18.00, alla Galleria Francesco
Zanuso, la prima personale a Milano
dell’artista Susy Manzo. La mostra
è una tappa riassuntiva di un progetto
più ampio che l’artista milanese porta
avanti dal 2012: i ruoli di genere.
Maschile e femminile sono la grossolana
spartizione che dai giochi infantili
arriva alla caratterizzazione adulta.
Partendo
dall’osservazione dei giochi dell’infanzia,
Manzo racconta, questo mondo, in immagini
nitide, esecutivamente perfette, ripulite
in apparenza da ogni intromissione
emotiva e, in particolare, recupera
l’eco delle filastrocche tradizionali,
così come si è impresso nell'inconscio
individuale e collettivo.
L’artista tesse il racconto di come
la memoria sepolta di queste sonorità
indirizzano i complessi comportamenti
individuali verso uno stereotipo di
genere che esclude, rimuovendolo,
il desiderio personale, che avvilito
e colpevolizzato si cristallizza nella
fisionomia del diverso. Diversità
che, considerata inaccettabile per
i canoni prescrittivi della società
patriarcale, si incista patologicamente
nell’animo come una colpa, sino a
farci sentire estranei a noi stessi.
L’immagine
di una donna giovane, ferma
nell’età in cui ha raggiunto pienamente
il suo valore e la sua forza, composta
e consapevole della propria bellezza,
della piena capacità di procreare,
del suo potere di seduzione, è presente,
sempre uguale a se stessa, nella serie
dei lavori a olio, in cui il colore
è trattato con levità e stesura sottile.
Donne dai capelli ben pettinati, sfacciatamente
rossi come a rilevare un’indomabilità
a qualsiasi regola repressiva imposta,
descrivono i ruoli con distacco e
freddezza, talvolta ironizzando sottilmente
con eleganza. Non c’è biografismo
nelle immagini, o forse c'è, ma la
scomposizione prismatica all’infinito
di una figura femminile sempre uguale,
di una bellezza regolare, è un gioco.
Il gioco dei “ruoli di genere” in
cui è la società che attribuisce le
parti.
La
serie dei lavori a grafite
e matite colorate su carta vellum,
in cui il paper-cutting del cartoncino
sovrapposto realizza un intaglio la
cui perizia e delicatezza rimanda
al ricamo antico, ci immergono nella
dimensione delle favole, in un mondo
di magia dove l’inquietudine e l’angoscia,
dovute alla presenza dell’orco (che
seppur non rappresentato è sempre
in agguato), serpeggiano e si mimetizzano
in una trina d’intreccio di fili sottili.
Un invito a perdersi nella bellezza
di principesse dalle trecce ramate
sinuose come serpenti, di “castelli
in aria”, di torri, poggiati lievemente
su zolle erbose che vagano nell’universo
come mondi perduti. (Angela Di Lavore)
Info:
Giochi di ruolo opere di Susy Manzo
a cura di Angela Di Lavore - Galleria
Francesco Zanuso
Corso di Porta Vigentina 26
- Milano
Opening 1° Ottobre 2014 ore
18.00
1 - 9 Ottobre 2014 da
Lunedì a Venerdì 15.30 / 19.00 e al
mattino su appuntamentotelefono +39
335 6379291 | www.galleriafrancescozanuso.com
| francesco.zanuso@gmail.com
Ufficio stampa FLpress Flavia Lanza
| mobile +39 340 9245760 | ufficiostampaflpress@gmail.com |
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POST
| FELISCATUS
LA TORRE DI BABELE 11DREAMS Art Gallery |
Fino
al 16 ottobre 2014
Un vocio indicibile viene dal mare
/ da ogni spugna che è dentro tutte
le cose / sotto e sopra l’acqua /
innumerevoli parole danzano e galleggiano
/ da lunghi viaggi tornano / e ripartono
/ nell’umore labiale / di lingue di
spuma.
Quando ero giovane facevo pesca subacquea.
D’estate, alle cinque di pomeriggio,
dopo aver smesso di lavorare, prendevo
lo zaino con muta, maschera, pinne,
zavorra, gancio, fucile e via al mare.
Un quarto d’ora di strada sotto il
sole ancora caldo, qualche minuto
di discesa lungo il sentiero sulla
costa, dallo slargo in alto dove parcheggiavo
la macchina, per arrivare alla “casetta”
sugli scogli, e, dopo essermi preparato,
finalmente in acqua. Lì passava tutta
la stanchezza.
Non era granché importante pescare;
sì, ci andavo anche per quello, era
la motivazione di partenza, e certamente
capitava di prendere, a seconda dei
giorni, cefali, saraghi, scorfani,
lappane, raramente cernie. Polpi,
sì, tanti, una volta anche una murena.
Già, i polpi, con quei rifugi talvolta
improvvisati, in oggetti (o quel che
ne era rimasto) insospettabili, anche
fondi di bottiglie di vetro che rilucevano
sul fondo sabbioso chiazzato di luce
solare; oppure, mossi da curiosità
e sporgendosi dalle loro tane – adornate,
da grandi esteti quali essi sono,
di valve di conchiglie, i resti dei
loro pasti – mi osservavano guardinghi,
con la testa incassata tra i tentacoli
raggomitolati.
Volentieri prendevo i ricci, impreziositi
da quell’incredibile varietà di colori,
quando erano sott’acqua, dal blu al
rosso scuro, dal viola al nero, che
in superficie si uniformavano ad un
unico colore bruno van Dyck spento
o, similmente, umida terra di Cassel.
Quando aperti, però, quale delizia
quelle uova arancioni con un po’ di
limone!
Se c’erano, mi fermavo a guardare
le meduse (ne trovavo tante quando
al mare andavo, nei giorni in cui
non lavoravo, di mattina), di quel
meraviglioso e trasparente azzurro;
elegantissimi animali, fatti di nulla,
che spiaggiati, sotto il sole, diventavano
una massa informe, viscida e gelatinosa.
Ma, ripeto, non era indispensabile
prendere qualcosa, mi rendeva già
soddisfatto stare a pelo d’acqua,
andare giù di tanto in tanto; prima
di ogni cosa – di ogni pensiero, di
ogni decisione sull’itinerario da
seguire, su quali zone soffermarmi,
a quale profondità arrivare, se dedicarmi
alla veloce esplorazione in larga
scala o alla meticolosa insistenza
su piccoli punti –, muovendo appena
i piedi e procedendo lentamente, mi
lasciavo incantare, ondeggiando inerte,
a mia volta, come acqua sull’acqua,
dal rallentato ondeggiamento della
posidonia, e ciò mi rilassava; e guardavo,
cosciente di essere in un luogo dove
stavo a mio agio, attraverso le lenti
graduate della maschera, bagnate di
saliva prima di metterle per impedirne
l’appannamento, il mondo verde-azzurro
sottomarino e nello stesso tempo l’increspatura
delle onde in superficie, ascoltando
la cadenza del respiro portata dal
tubo agganciato alla cinghia della
maschera, con l’orizzonte che era
diventato, tanto appariva vicino,
domestico e facilmente raggiungibile
con le mani.
Una volta decisi di fermarmi fino
a tarda sera, nuotando pigramente
coi piedi e muovendo appena le braccia,
intorpidite dalla permanenza prolungata
nell’acqua che, da baldanzosa qual
era stata durante il giorno, meno
nel pomeriggio, verso sera si era
rasserenata, ma ugualmente, dopo alcune
ore di ammollo, la percepivo come
fredda sulla pelle rattrappita delle
mani. E mi vidi, a poca distanza,
illuminato dalla poca luce che, tra
i tanti riflessi e le semoventi, fantastiche
ombre, ancora c’era, e che si mescolava,
con fare spedito e ad imprevedibile
scansione, a quella pallida e prossima
della luna. Ero vestito, in piedi,
sospeso nell’acqua che mi arrivava
fin sopra le ginocchia; mi trovavo
davanti al cavalletto che da tempo
non utilizzavo e che lì vedevo coperto
di muschio e licheni. La postura era
quella di Ingres nell’autoritratto
a ventiquattro anni (uguale età avevo
allora), con lo stesso soprabito terra
d’ombra, le cui abbondanti e ben organizzate
pieghe, ricevuto il comando tattico
dalla larga manica sinistra, dinamicamente
divergevano per ricongiungersi, fermandosi
di colpo, sul bordo di una pausa scura
posta obliquamente sulla spalla, e
cadere a cascata dietro la schiena
– fino a raggiungere e superare la
superficie dell’acqua immergendosi
pesantemente in essa – lasciando indenne
e poco mosso il biancore della camicia,
dal rigido colletto della quale usciva
il mio teschio felino. Nella mano
sinistra, questo ottocentesco duplicato
del pittore che in quel periodo ero
e non ero, nel senso che dipingevo
con l’immaginazione, senza perciò
lasciare una traccia fisica di quello
che mi passava per la testa (disegnavo
però tanto), aveva un cartiglio, un
foglio: degli appunti o un disegno,
pensai...] F.C.
INFO: FELISCATUS
LA TORRE DI BABELE
21 settembre – 16 ottobre 2014 Ore
16 – 19 tutti i giorni - chiuso il
lunedì
11DREAMS Art Gallery Via Rinarolo,
11/c 15057 Tortona (AL)
www.11dreams.it
- info@11dreams.it - www.sicula.com |
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YOUNG AT ART. We Art
Calabria #2 |
Fino al 5 ottobre al MAM di
Cosenza
A
partire da lunedì 22 settembre 2014,
si terrà, a Cosenza, la seconda
tappa delle terza edizione di Young
at Art, progetto espositivo itinerante
attraverso il quale l’associazione
Oesum Led Icima e il MACA (Museo Arte
Contemporanea Acri) intendono promuovere
i giovani talenti della scena artistica
calabrese. L’importante spazio espositivo
scelto per questa seconda mostra,
che segue quella tenutasi tra il giugno
e l’agosto scorsi presso il museo
di Acri, è il MAM (Museo delle Arti
e dei Mestieri), situato nel cuore
del centro storico della città dei
Bruzi, e sancisce la rinnovata collaborazione
con la Provincia di Cosenza.
Protagonisti della mostra
sono otto artisti Under 35,
selezionati attraverso un concorso
preliminare, che rappresentano la
vivacità di una scena artistica territoriale
in costante fermento creativo, come
testimonia la diversità dei media
espressivi rappresentati: Cristina
Comi (fotografia), Maria Rosaria Cozza
(fotografia), Antonio Cugnetto (scultura),
Rocco Mortelliti (video-arte), Davide
Negro (installazione multimediale),
Francesca Procopio (fotografia), Paolo
Scarfone (opere su carta autoprodotta)
e Francesco Votano (pittura). I curatori
Massimo Garofalo e Andrea Rodi hanno
deciso di premiare la dimensione progettuale
dei lavori selezionati, evidenziando
la capacità di ciascun artista di
portare avanti un discorso maturo
e in grado di evolversi nel tempo,
pur mantenendo un’importante coerenza
concettuale.
Il progetto Young at Art culminerà
nella terza tappa espositiva,
che si terrà tra il 5 e il 9 novembre
prossimi a Torino, nell’ambito della
manifestazione Paratissima, che annualmente
richiama oltre 100.000 visitatori,
tra appassionati e addetti ai lavori.
In tale occasione verrà presentato
il catalogo riassuntivo delle prime
tre edizioni del progetto che, dal
2012 ad oggi, ha promosso l’operato
di 27 giovani artisti nati in Calabria,
a testimonianza dell’importanza che
il MACA e l’associazione Oesum Led
Icima, che promuove le attività del
museo, attribuiscono al rapporto con
il territorio e alla sua promozione.
Young
at Art. We Art Calabria #2
Luogo: MAM (Museo delle Arti
e dei Mestieri) – Corso Telesio 17,
Cosenza
Artisti: Cristina
Comi, Maria Rosaria Cozza, Antonio
Cugnetto, Rocco Mortelliti, Davide
Negro, Francesca Procopio, Paolo Scarfone,
Francesco Votano
Curatori: Massimo
Garofalo, Andrea Rodi
Vernissage: lunedì 22 settembre 2014,
ore 18:00
Date: dal 22 settembre al 5 ottobre
Orario: dal martedì al sabato, 9-13
e 16-20 (apertura straordinaria lunedì
22 settembre)
Info museo: tel. 0984 481946; mam@provincia.cs.it
Info mostra: tel. 011 9422568; cell.
339 6935464
info@museomaca.it; www.museomaca.it
info@youngatart2014.com; http://youngatart2014.com
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